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Svizzera

«Si sa, lavorare la domenica fa male»

L'Unione Sindacale Svizzera dice no all'ipotesi delle dodici aperture domenicali all'anno. «Impatti anche sulla vita sociale».
TiPress
Fonte USS
«Si sa, lavorare la domenica fa male»
L'Unione Sindacale Svizzera dice no all'ipotesi delle dodici aperture domenicali all'anno. «Impatti anche sulla vita sociale».

BERNA - Introdurre dodici aperture domenicali l'anno, nonostante i ripetuti no della popolazione in varie consultazioni popolari, è un perfetto esempio della cosiddetta tattica del salame. Lo scopo dell'odierno sì della Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale all'iniziativa del Canton Zurigo è di «introdurre subdolamente il lavoro domenicale a piccole tappe in tutti i settori e in tutte le professioni, dai saloni di parrucchiere agli uffici, dalle assicurazioni alle banche», creando solo «perdenti» tra i lavoratori. Lo sostiene L'Unione Sindacale Svizzera (USS) in una nota dove invita a tutelare la salute dei lavoratori.

L'iniziativa punta a consentire ai commercianti di lavorare per dodici domeniche annuali, quindi una al mese. Per USS renderebbe ancor più difficili le condizioni del personale di vendita, che è a suo avviso già confrontato con bassi salari, orari variabili, scarsa manodopera e pressioni.

«Gli esperti di salute conoscono fin troppo bene l'impatto negativo del lavoro domenicale regolare sul corpo e sulla psiche», si legge ancora nel comunicato, che invita a dare la precedenza al benessere dei lavoratori. Lavorare la domenica, giorno di riposo di solito condiviso con i familiari, avrebbe un forte impatto anche sulla vita sociale del personale, che faticherebbe a conciliare vita privata e lavorativa.

Inoltre, più volte il popolo, ancora nel 2021, ha detto no alle aperture domenicali.

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