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SVIZZERA«Si dimetta, signora Amherd!». L'UDC attacca il DDPS

11.01.25 - 16:02
Nella tradizionale riunione dei quadri a Horn, la politica di sicurezza svizzera è stata criticata aspramente.
UDC
Fonte Red/Ats
«Si dimetta, signora Amherd!». L'UDC attacca il DDPS
Nella tradizionale riunione dei quadri a Horn, la politica di sicurezza svizzera è stata criticata aspramente.

HORN - La sicurezza interna ed esterna della Svizzera è stato uno dei temi centrali della tradizionale riunione dei quadri dell'UDC, a Horn (TG).

Gli esperti hanno parlato di sfide geopolitiche, delle «debolezze dell’esercito svizzero», delle conseguenze di una «migrazione incontrollata» e dell’importanza della neutralità.

Il partito ritiene che la sicurezza della Svizzera sia minacciata da decisioni politiche sbagliate, dai trattati dell'UE e dalla leadership inadeguata del Dipartimento della Difesa sotto la consigliera federale Viola Amherd.

Una panoramica delle critiche e delle richieste:

Politica di sicurezza
Secondo i relatori dell'UDC, la Svizzera non è attualmente in grado di garantire autonomamente la propria sicurezza interna ed esterna. Ciò sarebbe dovuto, tra le altre cose, alle decisioni sbagliate prese dal Dipartimento della Difesa.

La consigliera federale Viola Amherd è stata aspramente criticata soprattutto per aver dato priorità alle questioni di genere nell'esercito e per le sue decisioni sulla fornitura di armi all'Ucraina. Il partito sostiene che questa politica metta in pericolo la neutralità, l'indipendenza e la capacità di difesa della Svizzera. «Si Dimetta, signora Amherd!», scrive l'UDC in un comunicato stampa.

Neutralità minacciata
Durante l'incontro è stato affrontato il tema delle crescenti minacce rappresentate dall'immigrazione clandestina, dall'aumento della criminalità e dall'avvicinamento della Svizzera alla NATO. Secondo l'UDC ciò mette in pericolo la comprovata neutralità della Svizzera, che da oltre 200 anni protegge il Paese dai conflitti internazionali.

Le richieste dell’UDC
La conclusione della conferenza di quest'anno è chiara: la Svizzera deve ripristinare la propria sicurezza interna ed esterna. Ciò richiede una leadership credibile, in particolare nel Dipartimento della Difesa e nell’Esercito.

Il partito chiede una nuova leadership nel DDPS e sottolinea che la sicurezza è la base della libertà e dell'autodeterminazione. La richiesta centrale della conferenza: le dimissioni della consigliera federale Amherd per «spianare la strada a una Svizzera sicura, neutrale e libera».

La replica del Centro
Parlamentari del Centro hanno risposto alle accuse contro la loro consigliera federale sul servizio di messaggistica breve X: «Dopo che l'esercito è stato messo in ginocchio da decenni di leadership dell'UDC e dopo che sono stati realizzati x progetti aleatori, viene attaccata la prima donna ministra della Difesa che ha reso l'esercito nuovamente in grado di difendersi. Piuttosto trasparente...», ha scritto la consigliera agli Stati argoviese Marianne Binder. Per il capogruppo Philipp Matthias Bregy, l'UDC ha definitivamente detto addio alla responsabilità di governo.

Delegazione delle finanze preoccupata
Durante la sessione invernale di dicembre, la Delegazione delle finanze delle Camere federali ha inviato una lettera alla responsabile del DDPS in cui esprime preoccupazione per lo stato di diversi progetti dell'esercito, ha dichiarato sabato il presidente della Delegazione e consigliere nazionale Lars Guggisberg (UDC/BE) all'agenzia di stampa Keystone-ATS, confermando notizie pubblicate dalla "NZZ" e dal "Blick".

La situazione di alcuni progetti del DDPS si è deteriorata. Tra questi, l'acquisto di droni e il rinnovo di un sistema di comunicazione durante la condotta e l'intervento. La Delegazione ha in programma un colloquio con Amherd a metà febbraio.

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