Cerca e trova immobili

CREDIT SUISSE«Se alla guida di Credit Suisse ci fossero stati degli svizzeri...»

24.03.23 - 13:00
La presa di posizione dell'Udc contro i manager stranieri, e la proposta provocatoria: «Solo dirigenti elvetici nella nuova superbanca»
keystone-sda.ch (Frank Schwarzbach)
«Se alla guida di Credit Suisse ci fossero stati degli svizzeri...»
La presa di posizione dell'Udc contro i manager stranieri, e la proposta provocatoria: «Solo dirigenti elvetici nella nuova superbanca»

BERNA - Saremmo stati qui a raccontare un'altra storia se ci fosse stata una rappresentanza elvetica più numerosa ai vertici di Credit Suisse che, con buona pace di tutti, si sarebbe salvato.

Così la pensa l'UDC che, proprio per scongiurare scenari di nefasti fallimenti che potrebbero un giorno abbattersi sulla suberbanca, propone l'introduzione di una misura destinata a fare discutere: l'obbligo di essere cittadini svizzeri a chi ricopre delle cariche all'interno dei consigli di amministrazione di aziende di importanza sistemica.

Passaporto svizzero per chi siede al tavolo del Consiglio di amministrazione - E UBS-Credit Suisse lo è. E visto che si sono susseguiti negli ultimi giorni gli attacchi e le critiche ai dodici membri del CdA di Credit Suisse rei di avere agito con troppa esitazione, il partito demo-centrista prende la palla al balzo per rilanciare l'idea che per assicurarsi un futuro solido la superbanca dovrà tenere d'occhio la nazionalità di chi siede nella stanza dei bottoni: nella cabina di comando - è l'opinione della compagine politica - è fondamentale che la maggior parte dei suoi componenti abbia il passaporto svizzero.

Il Consigliere nazionale Thomas Matter : «Il CdA di Credit Suisse non aveva alcun legame con la Svizzera» - Della questione - come riporta il quotidiano zurighese 20Minuten - l'UDC ne ha parlato - radunando tutto il gruppo parlamentare - nel corso di una riunione che si è tenuta mercoledì.

Sebbene il partito non ha ancora comunicato nulla di ufficiale, a fare intendere che su questo tema ci si sta concentrando, è un suo membro, il Consigliere nazionale Thomas Matter, esperto di banche: «Questo consiglio non ha praticamente più alcun legame con la Svizzera e la nostra cultura», ha detto.

Matter vuole la maggioranza delle azioni in mani svizzere - Il passaporto svizzero è presupposto anche per chi della superbanca ne vorrà essere azionista: «Credit Suisse è ora di proprietà di sauditi, qatarini e così via. Per queste persone l'economia svizzera non ha alcun ruolo».

L'incarico al Consiglio federale - Per questo motivo il gruppo parlamentare dell'UDC vuole incaricare il Consiglio federale di garantire che «in futuro la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione debba avere un passaporto rosso. Quando i manager di Singapore o degli Stati Uniti mandano in tilt le nostre aziende, il giorno dopo se ne vanno», ha dichiarato il consigliere nazionale zurighese.

Allo stesso tempo, la mozione chiede che «la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti sia in mani svizzere». A questo proposito, è previsto un adeguamento del diritto societario, «probabilmente con una modifica delle azioni nominative» ha dichiarato. La maggioranza del capitale dovrebbe quindi continuare a essere detenuta all'estero, ma non la maggioranza dei diritti di voto.

Consigliere nazionale PS: il legame con la cultura svizzera è importante - A sinistra del Consiglio, le preoccupazioni non sono tutte negative. «È importante che il management di un'azienda importante per la nostra economia abbia un legame con la Svizzera e la nostra cultura», ha affermato la consigliera nazionale del PS Prisca Birrer-Heimo.

Ma il passaporto svizzero non è una garanzia. «Un'azienda buona e onesta» non è una questione di passaporto, «ma di carattere, capacità ed esperienza» ha aggiunto.

 misura anche per le aziende elettriche - Quello che ha in mente l'UDC non riguarda solo le banche, «ma tutte le aziende di importanza sistemica e questo include anche le grandi aziende elettriche. Dopo tutto, un blackout elettrico avrebbe conseguenze drammatiche per il Paese», ha affermato Matter.

Il partito sta ancora lavorando sui dettagli, ma «stiamo andando avanti e speriamo di poter trattare la proposta nella sessione straordinaria di aprile» ha confermato lo stesso consigliere.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE