«Se volete diventare svizzeri dovete avere una sola patria»
Un solo passaporto ai naturalizzati, l'Udc ne è convinta: «Siete svizzeri, oppure no?». Il Ps: «Sentirsi vicini alle proprie origini non rende cittadini peggiori»
DOPPIO PASSAPORTO
BERNA - Una procedura di naturalizzazione più semplice per gli stranieri di terza generazione – i cosiddetti “terzos” – è solo uno degli oggetti in votazione il prossimo 12 febbraio ma quasi più degli altri è riuscito a catalizzare le attenzioni e infiammare gli animi. Fra gli strenui oppositori l'Udc che, fra le diverse motivazioni, adduce anche la possibilità di mantenere il proprio vecchio passaporto dopo la naturalizzazione.
«Se uno può conservare la sua vecchia nazionalità si rischia di non capire se è davvero svizzero oppure no. Ogni essere umano dovrebbe scegliere una nazionalità se ritiene che il suo cuore batte per quel Paese», spiega il consigliere nazionale Erich Hess. Chi ha la doppia cittadinaza può risiedere nel paese d'origine, lavorarci e ottenere tutti i benefici del caso: «È scorretto nei confronti di chi è solamente svizzero, in questo senso i “terzos” sarebbero più avvantaggiati».
Una motivazione che non impressiona chi sostiene l'iniziativa: «È propaganda demagogica che colpisce anche chi si è già naturalizzato e non ha nulla a che vedere con il voto», commenta il socialista Cédric Wermuth, «sentirsi vicino alla propria nazione d'origine non ti rende uno svizzero peggiore».
Un cittadino svizzero che si reca all'estero e si naturalizza, inoltre, può mantenere il passaporto rossocrociato. Stando ai dati della Confederazione in Svizzera circa 870'000 persone hanno la doppia cittadinanza. Gli svizzeri all'estero naturalizzati, invece, sono circa 560¦000.



