Libero scambio tra Svizzera e Cina? Tutto bloccato dal 2018

L'ultima riunione per l'ulteriore sviluppo degli scambi commerciali è avvenuta quattro anni fa
BERNA - I colloqui sull'ulteriore sviluppo dell'accordo di libero scambio tra Svizzera e Cina sono in sospeso: l'ultima riunione si è svolta nel 2018. Da allora ci sono stati solo «contatti informali», ha indicato oggi la Segreteria di Stato dell'economia (Seco) a Keystone-ATS, confermando informazioni in questo senso pubblicate dalla NZZ am Sonntag.
La Svizzera sarebbe effettivamente interessata ad ampliare l'accordo di libero scambio concluso nel 2014, soprattutto nel settore dei prodotti industriali. Tuttavia, «finora non è stato possibile concordare un elenco comune di argomenti da approfondire», scrive la Seco.
Non è chiaro quando le trattative potranno proseguire: «Speriamo di poter continuare i colloqui con i nostri partner cinesi nel prossimo futuro», ha scritto un portavoce della Seco. La situazione attuale non ha alcun influsso sull'accordo di libero scambio esistente.
Nessun passo è stato compiuto a Berna neppure per quanto concerne le sanzioni imposte dall'Unione europea (Ue) alla Cina lo scorso anno per le violazioni dei diritti umani. Secondo la Seco, la Svizzera non ha ancora deciso se appoggiare o meno queste sanzioni: «La questione dell'adozione o meno delle sanzioni 'tematiche' dell'Ue nei settori delle armi chimiche, dei diritti umani e di quelli legati alla cibernetica nel quadro della legge sugli embarghi è attualmente oggetto di discussioni interne».




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