ASI, raccolte quasi metà delle firme per l'iniziativa sulle pigioni. E a Zurigo si protesta contro il caro affitti

«Sì alla protezione contro pigioni abusive» ha già ottenuto in cinque mesi il 50% delle adesioni necessarie. Molta gente ma nessuno scontro sulla Limmat
BERNA/ZURIGO - La raccolta delle firme l'Iniziativa «Sì alla protezione contro pigioni abusive (Iniziativa sulle pigioni)» è sulla buona strada, ha indicato oggi l'Associazione svizzera degli inquilini (ASI), in occasione della sua assemblea generale a Berna. In soli cinque mesi sono state raccolte già più della metà delle sottoscrizioni necessarie, precisa in un comunicato. La risposta della popolazione è stata enorme.
«Gli inquilini devono confrontarsi con l'esplosione delle pigioni e con il fenomeno degli sfratti dai centri urbani», ha indicato il presidente dell'ASI Carlo Sommaruga.
L'Associazione svizzera degli inquilini vuole intervenire con un articolo costituzionale contro gli affitti eccessivi e quindi abusivi. La raccolta delle firme per l'iniziativa ha preso il via all'inizio di giugno.
L'iniziativa mira a sancire nella Costituzione federale il principio dell'affitto basato sui costi effettivi più un reddito limitato. Inoltre chiede che gli affitti siano verificati automaticamente e periodicamente e, se del caso, adattati. Gli inquilini dovrebbero poi avere la possibilità di richiedere una revisione.
Nel corso dell'assemblea Linda de Ventura, presidente dell'ASI Sciaffusa e consigliera nazionale, è stata eletta nel comitato dell'Associazione in sostituzione di Paolo Blöchlinger, che lascia dopo numerosi anni.
Intanto il tema rimane sentito. Diverse centinaia di persone si sono riunite questo pomeriggio a Zurigo, sotto una pioggia battente, per una manifestazione non autorizzata contro la crisi degli alloggi. Hanno protestato contro «ristrutturazioni di lusso, demolizioni e affitti in aumento».
La manifestazione è stata organizzata dalla "Wohndemo-Bündnis" (Alleanza per l'alloggio) e da circoli della sinistra alternativa. I dimostranti hanno deliberatamente deciso di non richiedere l'autorizzazione. «Gli squali immobiliari non ci chiedono il permesso quando aumentano il nostro affitto o demoliscono la nostra casa», hanno scritto sul sito web della manifestazione.
Sui social media gli organizzatori hanno scritto che la manifestazione sarebbe stata «colorata, rumorosa e creativa» e che non si cercava lo scontro. Tuttavia, si temevano disordini, anche a causa degli eccessi di violenza alla manifestazione pro-Palestina a Berna e di una «visita indesiderata» di attivisti a viso coperto negli uffici dell'Associazione dei proprietari fondiari a Zurigo la settimana scorsa.
Ma oggi la polizia non è dovuta intervenire durante le quasi due ore e mezza di durata del corteo, partito dalle cosiddette "case-sugus" che sono balzate agli onori della cronaca perché i contratti d'affitto dei residenti sono stati disdetti. Le forze dell'ordine hanno sorvegliato la manifestazione, che hanno tollerato.
Si tratta della seconda grande manifestazione organizzata quest'anno nella città sulla Limmat per il diritto a un alloggio. In primavera, diverse migliaia di persone avevano sfilato per la città, causando sporadici danni alla proprietà. All'epoca era stata concessa un'autorizzazione.




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