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THAILANDIA/SVIZZERAPerseguitato per aver colpito una thailandese alla schiena

03.03.24 - 08:00
Il racconto dell'uomo, ora vittima di minacce e odio: «È stato accidentale. Da allora sto vivendo un inferno».
20Minuten
Il momento che precede il presunto calcio
Il momento che precede il presunto calcio
Perseguitato per aver colpito una thailandese alla schiena
Il racconto dell'uomo, ora vittima di minacce e odio: «È stato accidentale. Da allora sto vivendo un inferno».

PHUKET - La vicenda nasce da un episodio consumatosi nell'arco di una manciata di secondi. Due donne thailandesi sono sedute sui gradini della scalinata che porta all'abitazione di F.*, uno svizzero emigrato a Phuket 15 anni fa. Quest'ultimo le raggiunge per farle allontanare: si trovano infatti sulla sua proprietà. Una delle due, però, viene colpita dallo svizzero e il caso diventa d'interesse nazionale. La tailandese infatti rende pubblico il presunto colpo alla schiena accusando l'uomo di razzismo.

20 Minuten ha raggiunto F. per farsi raccontare la sua versione: «Sto attraversando un inferno dopo l'incidente», spiega l'argoviese. L'uomo vive in una casa con piscina, ampio giardino e accesso diretto alla spiaggia sulla famosa isola turistica assieme alla moglie thailandese. Da ormai un anno e mezzo, però, è vittima di molestie da parte dei vari turisti che usano i loro spazi privati per fare festa. «Spesso troviamo bottiglie di vetro rotte nel giardino. Recentemente un gruppo di cinesi stava davanti alla piscina», racconta il 45enne.

Insomma, la reazione che ha avuto con le due thailandesi è conseguenza dello stress accumulato nel tempo. «Le due donne erano sedute nella mia proprietà. Ci sono anche dei cartelli che avvertono del fatto che si tratta di un'area privata vietata al pubblico, prosegue. Il motivo per cui le donne sono finite in casa del 45enne è dovuto al regolamento del complesso residenziale. «Non ci è permesso erigere una recinzione o costruire un muro, motivo per cui le persone fanno irruzione nel nostro giardino».

L'uomo già segnalato l'accaduto all'amministrazione del complesso residenziale e ha richiesto più personale di sicurezza. Ma il suo desiderio non è stato esaudito, motivo per il quale lui stesso si trova spesso a fare da "cane da guardia".

F. prova rimorso per quanto accaduto perché non è del tutto innocente. Alle due donne avrebbe gridato più volte di andare «al diavolo», infine si è avvicinato per cacciarle. Poco prima di raggiungerle è però inciampato, ferendosi a un piede. È lì che ha colpito la donna. «Ho toccato leggermente la sua schiena. Se l'avessi presa a calci averi lasciato un bel segno, peso 100 chili».

L'argoviese ha registrato la scena con il suo cellulare. Nel video lo si vede avvicinarsi alle due, poi l'immagine si muove proprio come se fosse davvero inciampato, in seguito le donne si alzano e se ne vanno infastidite.

Da quel momento è iniziata una vera e propria campagna diffamatoria nei suoi confronti. «Sono diventato lo straniero che ha picchiato una tailandese. Esiste anche un gruppo Facebook chiamato “F. è un suprematista bianco che picchia le donne"».

La situazione è causa di forte stress per il 45enne che, venerdì, ha tenuto una conferenza stampa davanti a 40 giornalisti per raccontare la sua versione dei fatti. Praticamente nessuno nella popolazione gli crede, ma l'argoviese è ottimista: «I miei avvocati hanno detto che il video dimostra chiaramente che non ho picchiato nessuno e che vincerò la causa».

*nome noto alla redazione

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