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ARGOVIAScaraventò a terra la figlia, condannato a 9 anni di carcere: «Voleva uccidere»

13.01.23 - 16:40
Il Tribunale distrettuale di Brugg (AG) lo ha ritenuto colpevole di tentato omicidio
Foto 20Minuten
Scaraventò a terra la figlia, condannato a 9 anni di carcere: «Voleva uccidere»
Il Tribunale distrettuale di Brugg (AG) lo ha ritenuto colpevole di tentato omicidio

BRUGG - Nove anni di reclusione per l'uomo di 53 anni di origine irachena che nell'agosto 2019 ha gettato a terra con violenza per due volte la figlia di quattro anni. È quanto ha stabilito il Tribunale distrettuale di Brugg (AG) che lo ha in particolare riconosciuto colpevole di tentato assassinio. 

A fine pena sarà espulso dalla Svizzera e dallo spazio Schengen per 13 anni - In base alla sentenza della prima istanza - che può ancora essere impugnata davanti al Tribunale cantonale - una volta scontata la pena, il cittadino iracheno di etnia curda sarà inoltre espulso dalla Svizzera e dalla spazio Schengen per 13 anni.

Fra i capi di accusa anche lesioni gravi, ingiurie e minacce - Il tribunale ha ritenuto di confermare nei suoi confronti anche le accuse di lesioni gravi, ingiurie e minacce. La pubblica accusa chiedeva nei sui confronti una pena detentiva di 19 anni e 9 mesi. L'avvocato difensore si è invece battuto per una riduzione a 3 anni e mezzo di detenzione per tentate lesioni gravi e ingiuria.

La relazione conflittuale con la madre della bimba - Il delitto ha rappresentato il culmine di una relazione conflittuale tra l'uomo e la madre della bimba. I problemi sono stati aggravati dalla presenza della madre della ex compagna. L'accusato, che una perizia ha definito cognitivamente limitato, non ha mai accettato la presenza della nonna della bambina, arrivata dalla Turchia per sostenere la figlia.

La violenza in un centro commerciale - Il 17 agosto 2019 l'accusato raggiunse la sua ex compagna che si era recata in bus assieme alla nonna in un centro commerciale nel centro commerciale Neumarkt di Brugg e dopo un diverbio scaraventò a due riprese la bambina a terra. Dei passanti lo trattennero fino all'arrivo della polizia. La piccola, portata in ospedale con una frattura multipla del cranio, è sopravvissuta.

Capacità cognitive ridotte - L'imputato, di nazionalità irachena e di etnia curda, era stato arrestato subito dopo la vicenda e si trovava in carcere preventivo da tre anni. Per motivi di spazio il processo si è tenuto in una grande sala della polizia cantonale a Schafisheim (AG).

Miliziano curdo sin dall'età di 18 anni - Dal dibattimento è emerso che l'imputato si era unito a una milizia curda all'età di 18 anni e ha preso parte a combattimenti. È arrivato in Svizzera all'età di 31 anni, ma ha avuto difficoltà di adattamento ed è rimasto socialmente isolato. Nel 2008 si era opposto con successo a un'espulsione.

La perizia psichiatrica: «capacità cognitive ridotte» - Stando a una perizia psichiatrica, le sue capacità cognitive sono ridotte e l'uomo è stato ripetutamente aggressivo con le partner in diverse relazioni precedenti. L'imputato era già stato sottoposto a più riprese a trattamenti psichiatrici in ospedale. Il perito psichiatrico ha valutato come alto il rischio che manifesti violenza in relazioni future. «Ha notevoli difficoltà a reagire adeguatamente in una relazione», ha affermato. Il rischio che attacchi estranei è invece limitato.

 

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