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ZURIGOI critici delle misure, nonostante tutto, sono già tornati a manifestare

19.02.22 - 14:43
A dispetto dei grandi allentamenti, vari movimenti sono tornati a dimostrare in strada.
Keystone
Fonte 20Minuten/Thomas Obrecht, Daniel Graf
I critici delle misure, nonostante tutto, sono già tornati a manifestare
A dispetto dei grandi allentamenti, vari movimenti sono tornati a dimostrare in strada.

ZURIGO - «Stop al Certificato Covid». «Basta con le misure». «Via la dittatura sanitaria». Sono questi gli slogan che, fino all’alba del Freedom day, sono stati portati in strada dai movimenti corona-critici svizzeri. Ora che quasi tutte le misure sono state abolite non c'è però più nulla da contestare, giusto? Sbagliato, perché gli scettici sono già tornati in azione, e in diverse centinaia, per le strade di Zurigo, nel quartiere di Oerlikon. 

I manifestanti vogliono la revoca completa di tutte le misure, anche dell'isolamento e della mascherina sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie. Inoltre, l'idea è quella di battersi anche contro future nuove restrizioni.

Gli importanti allentamenti appena entrati in vigore sono «un passo nella giusta direzione», spiega Nicolas A. Rimoldi, copresidente di Mass-Voll, «Ma è già chiaro che i politici vogliono reintrodurre le misure in autunno. Continueremo dunque a difenderci con tutti i mezzi pacifici e anche attraverso le manifestazioni». Mass-voll continuerà a lavorare «per i diritti di libertà e l'autodeterminazione della popolazione svizzera», assicura.

Anche i Freiheitstrychler, un gruppo di oppositori delle misure della Svizzera centrale, non intendono farsi da parte. «Anche senza le restrizioni, la Svizzera si è allontanata, in molte aree, troppo dalla Costituzione» dichiara un membro del movimento. «Il prossimo autunno ci saranno poi sicuramente nuove restrizioni. Quindi il popolo continuerà ad aver bisogno di noi». 

L'obiettivo principale dell'Alleanza di azione dei cantoni primitivi, capitanata da Josef Ender, è invece quello di abolire tutte le basi legali introdotte per creare il certificato Covid e «assicurare che il potere decisionale non possa mai più essere così centralizzato come lo è stato durante la pandemia». Ender teme anche che le misure riprendano in autunno. La lotta, per lui, non è dunque finita: «Il finanziamento del certificato è stato assicurato fino alla fine del 2023. Temo che presto possa essere utilizzato anche come ID elettronico o per archiviare centralmente altri dati sanitari». 

Per Ender sarebbe infine centrale condurre un'indagine rigorosa su ciò che è andato storto negli ultimi due anni: «Migliaia hanno perso il lavoro e i problemi di salute mentale nella società sono esplosi. I responsabili devono essere ritenuti responsabili per i danni causati».

La manifestazione si è svolta senza incidenti. Prima del suo inizio, precisa la Polizia cittadina in una nota odierna, tre persone conosciute per essere parte di gruppi estremisti di destra sono state temporaneamente prese in custodia dalle forze dell'ordine per garantire la sicurezza pubblica.

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