Un centinaio di certificati Covid falsi emessi per amici e conoscenti

Nel Canton Vaud è stata avviata un'inchiesta per fare luce sul fenomeno. Quattro arresti a Ginevra
LOSANNA - Dallo scorso 13 settembre è necessario per accedere a bar e ristoranti, come pure a diverse strutture del tempo libero. Ma c'è chi il certificato Covid se lo procura senza vaccinarsi o testarsi. Un fenomeno che è finito sotto la lente della polizia cantonale vodese.
Nella regione sono infatti spuntati numerosi certificati Covid falsi. O meglio: si tratta di attestazioni originali, che però sono state emesse per conto di persone che non sono vaccinate, guarite e non si sono nemmeno sottoposte a un test.
I certificati in questione - come sottolineano le autorità - sono stati generati da parte di collaboratori di farmacie per amici e conoscenti, a volte anche contro pagamento. Al momento si parla di un centinaio di casi.
Un traffico di certificati falsi è emerso anche a Ginevra dove, come fanno sapere le autorità, una trentina di persone avrebbero venduto quasi duecento certificati a quattrocento franchi l'uno. Per il traffico ginevrino sono scattate le manette per quattro persone.
La polizia ricorda che chi crea o utilizza certificati falsi si rende penalmente perseguibile.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!