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ARGOVIA

«Il sesso con gli animali? Più comune di quel che si pensa»

Nel Canton Argovia un vitello è stato abusato. Secondo "Tier im Recht" (TIR) non è un fenomeno raro ed è difficile proteggere gli animali
«Il sesso con gli animali? Più comune di quel che si pensa»
Nel Canton Argovia un vitello è stato abusato. Secondo "Tier im Recht" (TIR) non è un fenomeno raro ed è difficile proteggere gli animali
AARAU - Il vitello di un giovane agricoltore 28enne argoviese, Christoph Stocker, è stato abusato sessualmente, sabato sera, da uno sconosciuto. L'animale riportava segni evidenti di violenza. E non è la prima volta che ciò avvie...

AARAU - Il vitello di un giovane agricoltore 28enne argoviese, Christoph Stocker, è stato abusato sessualmente, sabato sera, da uno sconosciuto. L'animale riportava segni evidenti di violenza. E non è la prima volta che ciò avviene, spiega Tele M1.

Circa un anno fa, un caso simile nel Canton Friburgo aveva fatto discutere. Un 19enne era entrato nella stalla di una fattoria a Farvagny. Secondo la polizia, aveva messo il braccio, almeno fino al bicipite, nell'ano e nella vagina di due mucche.

Se la cosa può sembrare ridicola per qualcuno bisogna ricordare che si tratta di abusi. Che avvengono più spesso di quanto si pensi.

Migliaia di violenze - I casi di abusi sessuali, secondo Tier im Recht (TIR) (che si occupa di diritto nell'ambito veterinario), sono numerosi. «Purtroppo non ci sono cifre esatto, ma fare sesso con gli animali è un fenomeno comune in Svizzera», conferma Gieri Bolliger, Direttore di TIR e avvocato.

Questo nonostante i forti tabù della società e delle autorità. «Abbiamo stimato che il cinque per cento della popolazione svizzera ha fatto sesso con animali, quindi si può parlare di migliaia abusi. Ma quelli realmente perseguiti sono solo una manciata». Tra le vittime, inoltre, vi sarebbero anche animali domestici.

Secondo Bolliger ad essere particolarmente colpiti sono gli animali di grandi dimensioni quali mucche, vitelli e cavalli. O i cani. «Questi ultimi sono popolari perché sono fiduciosi e affettuosi. Inoltre, sono usati sia in modo attivo che passivo».

Componente patologica - Purtroppo «non vi è alcun profilo penale chiaro. Queste persone, di solito, nella vita di tutti i giorni si comportano normalmente. Possono essere chiunque. Formazione e età sono irrilevanti».

Le ragioni per cui qualcuno compie atti sessuali con un animale, secondo Bolliger sono molteplici. «Ci sono quelli che non hanno accesso ai partner umani. L'animale diventa un sostituto. Ma ci sono anche quelli che si avvicinano per curiosità o che sono attratti dagli animali. E quelli spinti dal desiderio di dominio, di sottomissione».

In termini psicologici, tale comportamento non viene visto come "normale". «In una certa misura, si può dire che vi sia una componente patologica».

Il diritto penale svizzero punisce questi individui con la reclusione fino a tre anni. La zoofilia è illegale. Ma Bolliger precisa: «Nella maggior parte dei casi, se la cavano con pene pecuniarie. Che non servono né a chi ha compiuto il gesto, né a chi l'ha subito».

Misure difficilmente efficaci - Mirjam Hofstetter, portavoce dell'Unione svizzera dei contadini, è convinta che non esista un modo per proteggere i propri animali che sia sicuro al cento per cento. «Un cane da guardia può scoraggiare chi ha queste intenzioni - spiega -. Misure dissuasive supplementari sono costose, come ad esempio una telecamera di videosorveglianza».

Tali misure, tra l'altro, non sono adottabili sempre. «Su un pascolo all'aperto, in una notte d'estate, sorvegliare gli animali è praticamente impossibile».

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