La soluzione norvegese per limitare lo Statuto S


La Svizzera dovrebbe adottare la suddivisione dell'Ucraina in aree sicure e non sicure. Resta però da sciogliere il nodo di Kiev.
La Svizzera dovrebbe adottare la suddivisione dell'Ucraina in aree sicure e non sicure. Resta però da sciogliere il nodo di Kiev.
BERNA - La decisione è stata presa a dicembre dal Parlamento: concedere lo statuto S solo ai cittadini ucraini che provengono da territori totalmente o parzialmente occupati dalla Russia oppure da regioni dove si registrano combattimenti più o meno intensi.
L'idea: seguire il modello norvegese - Come attuare la decisione? Stando a quanto riporta la SRF, la decisione dell’esecutivo federale arriverà a breve. Però, prende quota l’ipotesi di seguire l’esempio norvegese. Il paese scandinavo, alla fine del 2024, ha suddiviso l’Ucraina in regioni sicure, come la zona ovest dello Stato, e insicure.
Il nodo di Kiev - La Svizzera, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe adottare la stessa divisione, sebbene qualcosa possa cambiare per quanto riguarda Kiev: la Confederazione, infatti, ha intenzione di definire pericolosa un’ampia fetta del territorio della capitale.
Il placet dell'UDC - L’idea piace all’UDC. «La direzione è quella giusta - commenta il consigliere nazionale Pascal Schmid - non capisco però perché il Consiglio federale non abbia ancora adottato questa soluzione così necessaria per chi ha davvero bisogno di protezione».
L'impatto sul numero di rifugiati - Se adottata la soluzione norvegese, quale sarebbe l’impatto sul numero di rifugiati? Stando alle cifre generali, nei primi cinque mesi del 2025, il numero è calato in misura maggiore in Svizzera rispetto alla Norvegia. Un terzo dei profughi ucraini arrivati da luglio 2022 provengono da regioni che, in futuro, potrebbero essere considerate sicure. Secondo l’organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati, questa soluzione sarebbe irrealizzabile poiché la situazione è in costante cambiamento.
Il nodo delle domande d'asilo - Resta aperta la questione su cosa accadrebbe se gli ucraini provenienti da aree sicure presentassero una normale domanda d’asilo. Se la domanda venisse respinta, dovrebbero essere le autorità a decidere se un rimpatrio sia possibile. In caso contrario, gli interessati riceverebbero un permesso di soggiorno provvisorio e potrebbero comunque rimanere.