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Razzismo anti musulmano: una realtà in Svizzera

Lo rileva uno studio commissionato dal Servizio per la lotta al razzismo (SLR).
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Fonte ATS
Razzismo anti musulmano: una realtà in Svizzera
Lo rileva uno studio commissionato dal Servizio per la lotta al razzismo (SLR).
BERNA - Il razzismo anti musulmano è una realtà in Svizzera. È quanto affermano i ricercatori del Centre Suisse Islam et Société (CSIS) dell'Università di Friburgo. Per contrastare il fenomeno, propongono di concentrarsi su educazione e sensibi...

BERNA - Il razzismo anti musulmano è una realtà in Svizzera. È quanto affermano i ricercatori del Centre Suisse Islam et Société (CSIS) dell'Università di Friburgo. Per contrastare il fenomeno, propongono di concentrarsi su educazione e sensibilizzazione.

Commissionato dal Servizio per la lotta al razzismo (SLR), lo studio rileva che, nel 2019, il 35% dei musulmani in Svizzera ha dichiarato di aver subito discriminazioni. Queste persone sono maggiormente toccate dalla disoccupazione, specie le donne che portano il velo.

La ricerca ha messo in luce anche una forte polarizzazione della popolazione per quanto attiene all'atteggiamento verso i maomettani: più di un terzo esprime forti riserve, mentre una proporzione simile di persone respinge le opinioni negative nei loro confronti.

Nelle loro raccomandazioni, gli autori propongono "un approccio globale" a questa forma di razzismo. In particolare, chiedono che gli insegnanti siano formati per sviluppare un approccio critico al razzismo e che le scuole svolgano un ruolo centrale nella lotta contro la discriminazione.

La pubblica amministrazione e la polizia dovrebbero inoltre essere sensibilizzate sulla discriminazione razziale a tutti i livelli. Dovrebbero essere introdotti standard e linee guida.

Stando ai ricercatori, i rappresentanti eletti a livello comunale, cantonale e federale dovrebbero garantire che il linguaggio razzista sia escluso dal dibattito politico, mentre i media dovrebbero evitare qualsiasi polarizzazione nei temi scelti, nel linguaggio usato e nelle immagini trasmesse.

Il lavoro di informazione e sensibilizzazione deve raggiungere anche un pubblico più ampio, compresi gli stessi musulmani. L'obiettivo? Rafforzare la capacità di percepire gli episodi di razzismo, ma anche il coraggio di intervenire di fronte a tali situazioni.

Lo studio mira anche ad approfondire la ricerca sull'argomento e a colmare le lacune a livello di dati. Secondo gli autori, ci sono diverse ragioni per cui il razzismo anti musulmano è poco denunciato, tra cui un "tabù" intorno all'argomento, la banalizzazione e l'interiorizzazione del razzismo, nonché la mancanza di fiducia nelle istituzioni da parte delle persone oggetto di discriminazione.

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