Il presidente argentino Javier Milei critica l'agenda woke e il femminismo radicale al Forum economico mondiale.
DAVOS - «Forum come questo sono stati protagonisti e promotori della sinistra agenda woke che sta facendo così tanti danni al mondo occidentale», lo ha detto il presidente argentino Javier Milei nel suo intervento odierno al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR).
Il discorso di Milei è stato caratterizzato da una lunga condanna dell'«agenda woke», un «cancro» e «un virus mentale che è la maggiore epidemia del nostro tempo, che va curato», ha detto.
Ha criticato anche tendenze sociali come le ideologie di genere, il femminismo radicale e il controllo delle nascite, che vede come «parte di un piano deliberato per minare i valori tradizionali e i fondamenti della democrazia e dell’economia liberale».
Il presidente argentino ha pure attaccato in modo particolarmente aspro l'influenza delle organizzazioni internazionali e delle ONG che, a suo avviso, favoriscono questi sviluppi.
Milei ha concluso affermando «viva la libertà», in anticipo di circa dieci minuti rispetto al programma, il suo 'special address' al WEF, invitando i leader politici e le imprese a seguire l'esempio dell'Argentina nel «rendere l'Occidente di nuovo grande», riprendendo lo slogan trumpiano 'Make America Great Again'.
Il presidente argentino ha chiesto alla platea di Davos di abbandonare le «idee woke e il femminismo radicale», definiti «un modo per promuovere lo statalismo». «Questo farà Trump, questo sta facendo l'Argentina, rendiamo l'Occidente di nuovo grande", ha detto Milei.