L'intento è quello di garantire la sicurezza, diventata più critica rispetto agli anni precedenti
DAVOS - Per garantire la sicurezza, diventata più critica rispetto agli anni precedenti, al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR), che si terrà la prossima settimana, tutti i corpi di polizia elvetici saranno in servizio. Verranno sostenuti anche dall'esercito.
Le minacce alla sicurezza sono aumentate globalmente, ha dichiarato il comandante della Polizia cantonale dei Grigioni, il colonnello Walter Schlegel, che opera come capo generale, oggi davanti ai media. Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, gli sviluppi in Siria e gli attacchi in Germania contribuiscono a questo fenomeno, ha detto citando anche i reati informatici fra le minacce. La situazione a Davos comunque è attualmente calma.
Il dispositivo di sicurezza è stato controllato e poi modificato in particolare dopo l'attacco con un'auto al mercatino di Natale di Magdeburgo lo scorso 20 dicembre. «Si tratta di varie misure che dovrebbero impedire un attentato con un'auto», ha detto il capo generale a Keystone-ATS.
La sicurezza al 100% non esiste, «ma abbiamo fatto ancora qualche miglioramento al dispositivo», ha precisato Schlegel. Fra questi, l'aggiunta di pesanti blocchi di cemento per bloccare le strade. Il comandante della polizia ha spiegato di non poter fornire ulteriori dettagli.
Forte presenza della sicurezza - «Abbiamo un'organizzazione di sicurezza solida con una presenza elevata e visibile delle forze di sicurezza», ha indicato Schlegel. Le forze di sicurezza hanno costantemente ampliato e modificato il loro dispositivo nel corso degli anni. «Siamo attrezzati anche per i grandi scenari di attacco», ha assicurato il capo generale.
Tra i compiti degli agenti a Davos c'è quello di garantire la sicurezza della popolazione, degli ospiti e degli edifici. Inoltre, le forze di polizia garantiscono lo svolgimento di manifestazioni. Il rischio maggiore a Davos è che possa accadere qualcosa a una persona che partecipa al WEF, ha precisato Schlegel.
Un compito centrale è la tutela delle persone protette dal diritto internazionale, al WEF di quest'anno ne sono attese un centinaio con tali esigenze. «Garantiamo la protezione di tutti i presenti», ha assicurato il comandante della polizia.
Impiego di 5'000 militari - La sicurezza al WEF è un compito di portata nazionale, ha precisato Schlegel. Gli agenti verranno sostenuti da 5'000 militari nel servizio d'appoggio ha spiegato il divisionario ticinese Maurizio Dattrino. La metà di essi si troverà a Davos, mentre l'altra metà svolgerà compiti in tutto il Paese.
«L'esercito appoggia la polizia nella protezione delle infrastrutture», ha spiegato Dattrino. Fornisce anche supporto logistico ed effettua trasporti aerei.
Le Forze aeree garantiscono la sovranità aerea nella zona sopra Davos, ha indicato il divisionario. Le misure in tal senso saranno attuate in stretta collaborazione con i partner austriaci e italiani. L'esercito rafforzerà il servizio di polizia aerea ed effettuerà voli di sorveglianza, nonché trasporti aerei di persone protette in virtù del diritto internazionale.
Come ogni anno, l'esercito si è assunto il compito di erigere migliaia di barriere, che avranno una lunghezza complessiva di 52 chilometri. Tra gli altri, sono stati schierati 600 piccoli veicoli militari.