Giovani in crisi, ma mancano gli psicologi per curarli

L'Ufficio federale di statistica: « Il 22% dei giovani svizzeri ha dichiarato di soffrire di problemi di salute mentale»
LOSANNA - Paura del futuro, ansia, depressione, stati di collera: ventidue ragazzi su cento in Svizzera affermano di soffrire a vario grado di disturbi di salute mentale. Lo dice un rapporto dell'Ufficio federale di statistica (dati aggiornati al 2023). C'è un altro problema: mancano gli psicologi per curarli.
«La psicologia dell'infanzia e dell'adolescenza è crudelmente a corto di personale qualificato. Ecco perché ci sono così pochi posti vacanti e così pochi posti disponibili». L'accorata dichiarazione - fatta alla NZZ da Ina Blanc, psicologa dell'infanzia e dell'adolescenza, e ripresa da 20 Minutes - chiarisce molto bene la preoccupante questione: nonostante il costante aumento del disagio psicologico tra i giovani, questi ultimi fanno ancora fatica a trovare uno psicologo disponibile per iniziare una terapia.
La tendenza non accenna a diminuire e «sempre più adolescenti ammettono di sentire il proprio stato mentale peggiorare».
Le stesse organizzazioni di settore, come la Fondazione Pro Juventute, se ne sono accorte e lanciano l'allarme con dei dati alla mano.
«Ogni giorno nove giovani ci contattano con pensieri suicidi». La psicologa Blanc ha spiegato che molti dei suoi pazienti le confidano la loro paura del futuro.
«Reagiscono a questioni globali che causano insicurezza». Ma da dove arriva tutta questa paura? Effetti del lockdown a parte perché ormai risaputi, Blanc vi vede un legame «con l'iperprotezione nell'infanzia. I bambini troppo protetti possono soffrire di scarsa autostima quando crescono» ha sottolineato. E incoraggia i genitori a «lasciare che i figli gestiscano un po' di più la propria vita».
Le tensioni a volte sfociano in automutilazioni. «I genitori cercano disperatamente di accudire e incoraggiare i propri figli, ma lasciano loro poca libertà», ha affermato.
Secondo la psicologa, «è importante lasciare che i bambini sentano ciò di cui hanno bisogno e quando ne hanno bisogno, in modo che possano diventare indipendenti».
Un altro problema è che le mamme e i papà «hanno difficoltà a lasciare che i loro figli si annoino. Di conseguenza, i giovani non hanno il tempo di organizzare la propria vita da soli e questo può avere un impatto sul loro futuro benessere».
Molti fattori possono influenzare la salute mentale, «ma l'infanzia è un periodo importante per lo sviluppo della psiche - ha ricordato - giocando liberamente e gestendo se stessi, ad esempio, i giovani acquisiscono fiducia nelle loro azioni, ma anche in se stessi. In questo modo, imparano anche a gestire le proprie emozioni», ha affermato la psicologa.




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