Anno nuovo, gli svizzeri campioni di “buoni propositi”

Il 59% degli intervistati punta a nuove sfide sportive o alimentari
Archiviato il primo tempo delle festività natalizie, con tutto il seguito di pranzi e cenoni, ci si avvicina adesso alla fine dell’anno. Il 31 dicembre, oltre che essere un momento per ritrovarsi insieme e fare festa, è da sempre anche il punto di non ritorno per formulare buoni propositi per l’anno nuovo.
E così ecco che uno studio rappresentativo commissionato da Galaxus ha analizzato la frequenza con cui donne e uomini di diversi paesi formulano buoni propositi per l'anno nuovo.
In Svizzera, quasi due terzi della popolazione si lancia così nella giostra dei buoni intenti. Il 59,1% degli intervistati ha infatti già elaborato o lo sta facendo, un piano per il prossimo anno. La Germania è ultima in classifica con il 32,5%. Secondi, dietro gli svizzeri, si piazzano gli italiani con un 53,2%.
I buoni propositi funzionano soprattutto tra le persone più giovani. In Svizzera, il 71% di uomini e donne tra i 15 e i 29 anni, amano porsi delle sfide. È un vero e proprio record europeo. Solo il 6% di questa categoria di età dichiara di non aver assolutamente voglia di pensare al futuro.
In Italia, per citare un altro esempio, la popolazione di età compresa tra i 30 e i 44 anni è più motivata della media a formulare dei buoni propositi. In questa categoria l'Italia supera addirittura la Svizzera. (per lo studio rappresentativo sono state interpellate 2521 persone provenienti da Svizzera, Germania, Austria, Italia e Francia).
Queste le cifre che inquadrano il fenomeno, ma su cosa scommettono?
Gli svizzeri puntano su sfide e buoni propositi sportivi (45%) ma soprattutto, forse dopo gli sgarri alimentari natalizi, sull’alimentazione che balza in cima alla classifica (50%). Al terzo posto in graduatoria, seguono invece quelle di natura finanziaria, anche se il 40% della Svizzera risulta essere il valore più basso rispetto a tutti gli altri paesi esaminati. Tutti i paesi limitrofi danno maggiore importanza a questo tema. In Austria, ad esempio, le finanze (56%) e l'alimentazione (53%) sono tra i principali obiettivi. La maggior parte delle sfide che ci si pone in Italia riguarda invece la casa.




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