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SVZZERAManifestazioni vietate in tutta la Svizzera

13.10.23 - 23:36
Diverse città hanno detto no ai raduni legati al conflitto israelo-palestinese: la paura di disordini e scontri è troppo grande.
IMAGO
Fonte Tages-Anzeiger
Manifestazioni vietate in tutta la Svizzera
Diverse città hanno detto no ai raduni legati al conflitto israelo-palestinese: la paura di disordini e scontri è troppo grande.

BASILEA/ ZURIGO/ BERNA - La guerra in Medio Oriente sta creando un’atmosfera densa di tensione in tutto il mondo. Negli ultimi giorni, si sono registrati scontri tra manifestanti filo israeliani e filo palestinesi in Germania. Idem a Parigi. Il timore è che questo clima possa contagiare le opposte fazioni in Svizzera, anche alla luce dell’invito di Hamas di colpire, in modo violento, gli ebrei sparsi per il mondo.

Quindi, per evitare possibili problemi di ordine pubblico, le autorità, in diverse città, hanno deciso di negare o ritirare le autorizzazioni per i raduni pubblici legati al conflitto israelo-palestinese.

Per «motivi di sicurezza», la polizia cantonale di Basilea Città ha deciso di annullare due manifestazioni già autorizzate e previste per oggi (venerdì ndr): una veglia di solidarietà per lo Stato ebraico, in programma per le 14, e una manifestazione in supporto della Palestina, prevista per le 17. Entrambe si sarebbero dovute svolgere sulla Barfüsserplatz, nella città vecchia. Si è diffuso il timore che i partecipanti alle due manifestazioni potessero scontrarsi.

Anche una veglia annunciata a Zurigo è stata cancellata. Secondo il portavoce della polizia Pascal Siegenthaler, le forze dell'ordine hanno contattato gli organizzatori e hanno consigliato loro di sospendere l’iniziativa. «La preoccupazione è grande: attualmente c'è una potenziale escalation in termini di violenza. Il divieto è giusto», ha commentato il Consigliere di Stato (e responsabile della sicurezza) Mario Fehr.

Anche una veglia silenziosa «per una pace giusta in Medio Oriente», fissata a mezzogiorno a Berna è stata cancellata. La ragione è sempre la stessa: «Motivi di sicurezza».

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