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ZURIGOLesione polmonare mentre... si masturba

14.04.22 - 13:36
L'episodio, rarissimo, si è verificato in un 20enne svizzero.
Tamedia
Lesione polmonare mentre... si masturba
L'episodio, rarissimo, si è verificato in un 20enne svizzero.
In gravi condizioni il giovane è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale cantonale di Winterthur. Fortunatamente ha ricevuto le cure necessarie e oggi sta bene

WINTERTHUR - Il caso è di quelli che strapperanno un sorriso ai più. Ma sicuramente non al protagonista di questa vicenda. L'episodio è ben documentato nel database scientifico "Science Direct": un 20enne svizzero ha subito una lesione polmonare mentre... si masturbava.

Il giovane, durante l'atto, ha iniziato respirare a fatica arrivando ad avvertire dolori al petto. In queste condizioni è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale cantonale di Winterthur.

Quando è arrivato al pronto soccorso, appariva gonfio e si sentivano scricchiolii dal collo alle braccia, riferisce Züritoday.

La diagnosi: un “pneumomediastino spontaneo”*. In sostanza l'aria è fuoriuscita dai polmoni ed è passata attraverso la gabbia toracica, fino al cranio. Tale lesione è solitamente causata da esercizio fisico intenso, uno sforzo importante da tosse o vomito, o attacchi d'asma.

Secondo i medici che hanno visitato il giovane, questa è la prima volta che viene registrato un caso dovuto alla masturbazione, ma ne sono già stati segnalati alcuni verificatisi durante un rapporto sessuale. Secondo Science Direct, la malattia è estremamente rara e di solito colpisce i giovani.

A parte l'asma lieve e l'ADHD, il ventenne non aveva particolari precedenti clinici. Dopo una notte in terapia intensiva, il giovane è stato trasferito in un reparto di medicina generale, dal quale è stato dimesso tre giorni dopo. 

*Lo pneumomediastino spontaneo, anche conosciuto come sindrome di Ham- man-Macklin, è una rara condizione clinica caratterizzata dalla presenza di aria libera nel mediastino non correlata a traumi o a procedure invasive. Tale sindrome è estremamente rara con un’incidenza di circa un caso ogni 30-40.000 pazienti che si rivolgono a un dipartimento di emergenza.

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