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SVIZZERAAlcuni periti dell'AI «sono scorretti»

02.10.20 - 22:07
Lo rileva Inclusion Handicap, che dallo scorso febbraio ha ricevuto circa trecento reclami e segnalazioni
Archivio Depositphotos
Fonte ATS
Alcuni periti dell'AI «sono scorretti»
Lo rileva Inclusion Handicap, che dallo scorso febbraio ha ricevuto circa trecento reclami e segnalazioni
L'organizzazione chiede che tali esperti vengano tolti dalla circolazione e che gli incarti siano assegnati in modo casuale

BERNA - Le perizie arbitrarie per decidere il diritto a una rendita dell'Assicurazione invalidità (AI) sono una pratica comune, secondo Inclusion Handicap, l'organizzazione mantello delle associazioni di disabili. In molti casi le motivazioni sono errate. Gli esperti scorretti devono essere tolti dalla circolazione e tutte le perizie devono essere assegnate in modo casuale.

L'ufficio di Inclusion Handicap, operativo dalla fine di febbraio 2020, ha ricevuto sino alla fine di settembre circa trecento segnalazioni e reclami da parte di assicurati, rappresentanti legali e medici.

Le testimonianze tracciano un quadro a tinte fosche del lavoro degli esperti. Alcuni periti sopravvalutano sistematicamente la capacità di lavorare degli invalidi e ricevono per questo lauti compensi, scrive Inclusion Handicap in un comunicato stampa. In 53 casi gli esperti hanno valutato al 100% la capacità lavorativa dell'assicurato, quando il medico curante aveva certificato l'incapacità totale. A volte ai periti basta un colloquio di quindici o venti minuti per decidere del diritto alla rendita dell'AI, indipendentemente dalle conclusioni del medico.

Clima pessimo e accuse di simulazione - In venti casi i medici hanno segnalato che le perizie non corrispondevano agli standard medici. Inoltre, la stragrande maggioranza degli assicurati ha riferito che le diagnosi non erano coerenti o lo erano solo parzialmente. Più della metà delle testimonianze riguardava il pessimo clima in cui si sono svolti i colloqui, a volte anche con accuse di simulazione.

Per Inclusion Handicap i reclami confermano il sospetto che «alcuni esperti vengono premiati con contratti lucrativi se stimano al ribasso l'incapacità lavorativa». L'associazione mantello chiede quindi che tutte le perizie vengano assegnate a caso e che gli esperti scorretti vengano tolti dalla circolazione.

Inoltre, una terza persona deve sempre essere presente ai colloqui. Infine i casi di assicurati che non hanno ricevuto alcuna prestazione o hanno ricevuto prestazioni troppo basse a causa di perizie di scarsa qualità devono essere riaperti.

In attesa di un'indagine esterna - L'organizzazione mantello spera che vi sarà un miglioramento con la revisione dell'AI che entrerà in vigore a partire dal 2022. È infatti previsto che in futuro i colloqui vengano registrati. Inclusion Handicap sottolinea inoltre che attende con impazienza lo studio esterno commissionato dal ministro della salute Alain Berset.

Il consigliere federale intende fare chiarezza sulla prassi nell'attribuzione delle rendite AI e ha avviato un'indagine interna sull'attività di vigilanza dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) focalizzata sulle esigenze di risparmio degli uffici cantonali dell'AI. I risultati dovrebbero essere disponibili e pubblicati in ottobre. «Fino ad allora non faremo commenti su questo argomento» ha dichiarato l'UFAS che aveva già confermato l'esistenza di obiettivi per le prestazioni degli uffici cantonali dell'AI sulla base dell'anno precedente.

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