Due socialisti intendono aiutare più concretamente i giovani a evitare gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili
BERNA - I giovani dovrebbero ricevere il rimborso dei costi sostenuti per evitare malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate. È quanto sostiene il consigliere nazionale socialista Mathias Reynard, che ha presentato un’iniziativa in tal senso. «I minori di 25 anni non dovrebbero pagare per preservativi, pillole anticoncezionali, visite ed esami medici», ha spiegato alla Aargauer Zeitung.
Un’idea appoggiata dalla collega di partito Yvonne Feri, secondo cui il Consiglio federale dovrebbe garantire a tutti l’accesso alla contraccezione. «I preservativi sono economici, ma ad esempio pillole e spirali rappresentano una spesa importante per le donne».
Se l’iniziativa venisse accolta, i giovani potrebbero anche superare la paura e l’imbarazzo di chiedere ai genitori consigli e soldi sui contraccettivi o per la visita dal ginecologo, rivolgendosi direttamente ai professionisti.
Il 20 febbraio il Consiglio federale ha espresso il proprio parere sull’iniziativa di Yvonne Feri. Ammettendo che «l’accesso ai contraccettivi in Svizzera resta difficile soprattutto per i gruppi a basso reddito, non rientrando tra le prestazioni previste dalla LAMal», il governo ha però precisato che «l’attuazione di misure per migliorare l’accesso alle prestazioni nel settore della salute riproduttiva spetta ai Cantoni».
Un emendamento simile, sulla contraccezione gratuita, è stato bocciato alla fine dello scorso anno in Italia. Aveva fatto discutere soprattutto l’estensione non solo a giovani e fasce di popolazione a basso reddito, ma anche a richiedenti l’asilo e beneficiari di protezione internazionale.