Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Il capo dell'esercito lascia per motivi di salute

Una grave trombosi che lo ha colpito all’inizio dell’anno e i previsti interventi medici all’articolazione dell’anca hanno spinto il comandante di corpo Philippe Rebord a questo passo
Keystone (archivio)
In carica dal 1° gennaio 2017
Il capo dell'esercito lascia per motivi di salute
Una grave trombosi che lo ha colpito all’inizio dell’anno e i previsti interventi medici all’articolazione dell’anca hanno spinto il comandante di corpo Philippe Rebord a questo passo
BERNA - Il comandante di corpo Philippe Rebord lascerà anticipatamente la carica di capo dell’esercito alla fine dell’anno per motivi di salute. La consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS, ha informato ieri al riguard...

BERNA - Il comandante di corpo Philippe Rebord lascerà anticipatamente la carica di capo dell’esercito alla fine dell’anno per motivi di salute. La consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS, ha informato ieri al riguardo il Consiglio federale. Ringrazia il capo dell’esercito per il suo impegno, in particolare nell’attuazione dell’ulteriore sviluppo dell’esercito. Per la ricerca della persona che succederà a Rebord il DDPS istituirà un’apposita commissione.

Il capo dell’esercito ha deciso di lasciare la sua carica alla fine del 2019 per motivi di salute. Una grave trombosi che lo ha colpito all’inizio dell’anno e i previsti interventi medici all’articolazione dell’anca hanno spinto il comandante di corpo Philippe Rebord a questo passo. Alla fine del mese di aprile di quest’anno raggiungerebbe l’età ordinaria di pensionamento. Nell’autunno 2018 il Consiglio federale aveva però approvato una proroga del contratto fino alla fine del 2020.

In carica durante una fase importante per l’esercito - La consigliera federale Viola Amherd si rammarica delle sue dimissioni anticipate. Il comandante di corpo Philippe Rebord è stato nominato capo dell’esercito il 1° gennaio 2017, in una fase importante per l’esercito. Egli è stato responsabile in particolare del processo di attuazione dell’ulteriore sviluppo dell’esercito, iniziato nel 2018 con l’entrata in vigore della modifica della legge militare. Anche i lavori relativi al programma Air2030 finalizzato all’acquisto di nuovi mezzi per la protezione dalle minacce provenienti dallo spazio aereo sono ampiamente avanzati durante la sua permanenza in carica. In qualità di capo dell’esercito, Philippe Rebord si è inoltre distinto per il proprio impegno a favore di un esercito di milizia credibile e per un sufficiente apporto di personale all’esercito. 

Philippe Rebord ha pure acquistato meriti duraturi nelle numerose funzioni esercitate prima di diventare capo dell’esercito. Dopo aver conseguito la licenza in lettere (lic. phil. I) presso l’Università di Losanna, il 1° gennaio 1985 è entrato a far parte del corpo degli istruttori della fanteria. Nel 2009 il Consiglio federale lo ha nominato comandante della brigata di fanteria 2 promuovendolo contemporaneamente al grado di brigadiere. Nel 2014 il Consiglio federale lo ha nominato comandante dell’Istruzione superiore dei quadri dell’esercito (Cdt ISQE) / capo di stato maggiore dell’Istruzione operativa (CSMIO), promuovendolo contemporaneamente al grado di divisionario. Dal 2016 ha ricoperto parallelamente anche la carica di sostituto del capo dell’esercito. Il Consiglio federale lo ha nominato capo dell’esercito dal 1° gennaio 2017.

Istituzione di una commissione incaricata della selezione - La ricerca della persona che succederà al capo dell’esercito dimissionario è già stata avviata. Il capo del DDPS ha informato il Consiglio federale che istituirà una commissione incaricata della selezione.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE