Il regolamento condominiale: «Ai bebè è permesso piangere»

Lasciano perplessi le disposizioni vigenti in alcuni palazzi. Anche nella Svizzera italiana, tuttavia, i rumori sono causa di conflitti, conferma l'Asi
ZURIGO - Fotocopiati o ristampati per anni uguali a sé stessi, i regolamenti condominiali - o dei riassunti delle loro disposizioni principali - campeggiano negli atri di molti palazzi del nostro Paese.
A volte contengono disposizioni standard. A volte, soprattutto riguardo al rumore che si può o non si può fare, dei bizantinismi interdittivi che spiegano l’ovvio. In un condominio di Winterthur, per esempio, si vieta di lavare la domenica, i giorni feriali e di notte. Sempre dopo il tramonto ai bambini è vietato emettere «strilli acuti o grida». Sono esclusi, beninteso, i bebè, che «di notte possono piangere perché non hanno altro modo per esprimere i loro bisogni».
«È assurdo concedere ai bebè il permesso di piangere di notte», sottolinea Ruedi Spöndlin dell’Associazione svizzera inquilini. «Molti di questi regolamenti hanno anche 40 anni e contengono delle regole che non sarebbero più applicabili», lamenta.
L’Associazione proprietari fondiari, invece, la vede diversamente: «Spesso le amministrazioni introducono queste regole apparentemente assurde a seguito di brutte esperienze», spiega la consulente Anne Krebs. Per mantenere la pace in palazzi in cui persone molto diverse fra loro vivono in spazi piccoli è utile stabilire regole precise, aggiunge.
Valentina Vigezzi, dell’Associazione svizzera inquilini (Asi - Federazione della Svizzera italiana), conferma che il rumore provocato dagli altri inquilini è un motivo ricorrente di conflitti, che si concludono fra l’altro spesso con la partenza di uno o più condomini coinvolti. I locatari, però, sono in generale informati sugli orari in cui non è possibile fare determinati rumori, assicura.
Il riposo va generalmente dalle 22 alle 8, dalle 12 e le 13 e vige la domenica e i festivi. ll contratto della Catef, standard per molti rapporti di locazione, dà ulteriori dettagli che, a volte, possono in effetti risultare un po’ cavillosi. I tappeti si possono per esempio sbattere solo fino alle 20. È possibile esercitarsi con uno strumento musicale o nel canto solo dalle 10 ( e fino alle 20) badando bene a smettere fra le 12 e le 14. Sono altre, però, le disposizioni contenute nel regolamento che possono sembrare un po’ assurde, almeno nel 2017. Nell’epoca della torcia dello smartphone, per esempio, è vietato «accedere a solai o ad altri locali dove predomina il legno servendosi, per l’illuminazione, di candele».
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