I ricchi francesi investono somme record in Lussemburgo e Svizzera
La turbolenza degli ultimi 18 mesi ha indotto a trasferire una quantità «folle» di capitali nella Confederazione
PARIGI - Preoccupati per le turbolenze politiche nel loro paese gli imprenditori e le famiglie benestanti in Francia stanno investendo somme record in Lussemburgo e in Svizzera. Lo riferisce il Financial Times (FT).
Gestori patrimoniali, banchieri e avvocati affermano che il flusso di investimenti personali fuori dalla Francia è aumentato da quando il presidente Emmanuel Macron ha indetto elezioni parlamentari anticipate nel giugno 2024, frammentando l'Assemblea nazionale e portando a una serie di governi fragili, con i partiti in disaccordo sulle misure di bilancio. Si sono succeduti diversi primi ministri e l'attuale esecutivo, guidato dall'alleato di Macron Sébastien Lecornu, ha deciso di introdurre ulteriori tasse sui redditi più alti nel tentativo di colmare il deficit di bilancio.
«La maggior parte dei patrimoni che gestiamo non si trova più in Francia, ma è destinata a contratti di assicurazione sulla vita in Lussemburgo: e il fenomeno sta davvero accelerando», afferma Guillaume Lucchini, fondatore di Scala Patrimoine, una società di gestione con sede a Parigi che annovera tra i suoi clienti sportivi professionisti e imprenditori, in dichiarazioni riportate da FT.
I flussi verso il Lussemburgo sono stati «ininterrotti» durante il periodo delle elezioni dello scorso anno e sono continuati, spiega da parte sua Olivier Roumélian, avvocato fiscalista che lavora con le compagnie di assicurazione nel Granducato, aggiungendo: «I broker non devono fare quasi nessuna attività di marketing per acquisire clienti».
Lucchini sottolinea da parte sua che una quantità «folle» di capitali sta andando anche in Svizzera, dove la sua società ha una filiale.
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!