A Maranello si è passati in fretta dalle stelle alle stalle: e ora si cercano soluzioni (non scontate)
Nel prossimo fine settimana la F1 farà tappa a Montréal: assisteremo alla riscossa Rossa?
MARANELLO - La Ferrari si è sgonfiata come un soufflé estratto dal forno nel momento sbagliato. In cinque gare Leclerc non ha ancora perso la pazienza, ma ha perso, non per colpa sua, 70 punti nei confronti di Verstappen. A Melbourne aveva 36 punti di vantaggio, dopo Baku ne ha 34 di distacco. La Ferrari non è come una canzone di Drupi degli anni Settanta, nel senso che non è “piccola e fragile”, ma soltanto fragile. Il motore delle meraviglie ha la stessa vita di un temporale estivo che passa, distrugge e sparisce. Si è scoperto che il motore Ferrari che ha fatto sognare Leclerc e tutti i ferraristi, che gli ha permesso di vincere due gare, conquistare sei pole position, non schiodandosi mai dalla prima fila, ha una vita limitata. Cercando le prestazioni la Ferrari ha perso per strada l’affidabilità. Ora non sarà semplice ritrovarla anche perché le regole impongono che si usino solo tre motori per tutto il campionato. E la Ferrari sta per entrare nella zona rossa, quella che porta alle penalizzazioni sullo schieramento.
Il ritardo motoristico su Honda e Mercedes era così grande che la Ferrari doveva rischiare. Ha privilegiato la ricerca delle prestazioni anche perché questo motore resterà congelato per quattro anni e le squadre vi potranno intervenire solo per migliorarne l’affidabilità. Sarebbe stato molto peggio avere un motore affidabile, ma plafonato nelle prestazioni perché adesso sarebbe stato impossibile migliorarlo. Il problema è che lavorare sull’affidabilità non è come cambiare la pettinatura di una bella ragazza. Ci vogliono tempo e pazienza, ma anche (e qui vengono i guai) tempo sul banco prova e denari, ingredienti che sono limitati dai regolamenti. Binotto ha dichiarato di non essere preoccupato per il Gran premio del Canada che si correrà già domenica a Montreal su una pista di freni e motore (76% a manetta), ma piuttosto per il resto del campionato.
Il motore Ferrari quando è fresco è anche affidabile, è con il passare dei chilometri che si spacca mandando inquietanti fumate bianche che neppure a San Pietro quando devono eleggere il Papa. Bisognerebbe poter lavorare giorno e notte ai banchi prova per capire a che punto e dove arrivano i guai. Ci vuole pazienza. Un’altra merce che in Formula 1 non è propriamente in circolazione.