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L’OSPITE - ARNO ROSSINII guai alla Roma? Bazzecole rispetto a Cannavaro-Maradona

24.08.22 - 07:00
Arno Rossini: «Big contro giovani? In allenamento i primi verrebbero mangiati»
Imago
I guai alla Roma? Bazzecole rispetto a Cannavaro-Maradona
Arno Rossini: «Big contro giovani? In allenamento i primi verrebbero mangiati»
«Andare al massimo è un vantaggio per tutti. In partita, infatti, “ritrovi” quanto fatto in allenamento».
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ROMA - L’infortunio di Georginio Wijnaldum? Secondo i bene informati il centrocampista della Roma si è procurato la frattura composta alla tibia destra in uno scontro di gioco con Felix Afena-Gyan. Un semplice allenamento è stato fatale per il 31enne centrocampista, che non tornerà in campo prima del 2023. La versione non è stata confermata da fonti ufficiali e, per difendere il gruppo, Mourinho stesso si è scagliato contro quelli che hanno “incolpato” il 19enne attaccante. L’unica verità vendibile è, dunque, quella che vede l’olandese con un ingombrante gesso alla gamba.

Il giovane ruspante - o chi per lui - si sarebbe dovuto trattenere? 

«Io credo che, in allenamento, in un contrasto la gamba la si debba mettere sempre e comunque - è intervenuto Arno Rossini - Questo, almeno, quando si ha la certezza di prendere la palla, quando la situazione non è evidentemente pericolosa».

Per un giovane, andare al 100% è l’unico modo per crescere e farsi notare.
«In più metteteci la fame, l’emozione, la voglia di arrivare… qualche intervento al limite a volte c’è. Importante, per provare a rendere proficuo ma non pericoloso un allenamento, è che il mister di turno riesca a mettere in equilibrio forze e motivazioni. In una partitella sei contro sei, per esempio, è sempre saggio mischiare le squadre, non schierare tutti i big da una parte e tutti i giovani dall’altra. I primi hanno tecnica ed esperienza, è vero; fisicamente però verrebbero mangiati». 

Quelli esperti tengono il meglio per la partita.
«Sì, certo, per forza. Sono spesso costretti a fare i conti con un fisico logoro dopo tante stagioni di attività e, in più, hanno imparato i trucchi del mestiere. Quelli che, ovviamente, ancora mancano ai ragazzi “solo” in rampa di lancio. A volte tra i primi e i secondi ci sono quindici anni di differenza e centinaia di partite. Intensità, attenzione, postura del corpo, intelligenza calcistica… il giocatore formato sa tutto, quello in crescita deve invece imparare molto». 

In una vecchia intervista, Fabio Cannavaro ha raccontato di un duro intervento portato a Maradona durante un allenamento. Lui, ragazzino delle giovanili, fu rincuorato da Diego, che gli disse: «Tranquillo, gioca normale».
«Andare al massimo è un vantaggio per tutti. In partita, infatti, “ritrovi” quanto fatto in allenamento. Se durante la settimana ti muovi con ritmo e grande intensità, lo fai poi anche nel weekend. È così in Premier, ma anche in Danimarca, in Svezia e in tutti i Paesi nordici. E tutti sappiamo quanto veloce e fisico sia quel calcio. Le sedute infrasettimanali dovrebbero puntare su quello: non più due ore e oltre a bassa frequenza, ma un’ora e mezzo, al massimo, a tutta».

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