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SCI ALPINO

«C'è il rischio di un'altra stagione a senso unico per "colpa" di Odermatt...»

Giorgio Rocca ha analizzato la stagione alle porte: «Odermatt e Gut-Behrami favoriti. Brignone non sarà mai più quella di prima»
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«C'è il rischio di un'altra stagione a senso unico per "colpa" di Odermatt...»
Giorgio Rocca ha analizzato la stagione alle porte: «Odermatt e Gut-Behrami favoriti. Brignone non sarà mai più quella di prima»
«Brignone? Avrebbero potuto fare meglio i calcoli lei e il suo team».
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SÖLDEN - Sarà una stagione ricchissima ed emozionante quella che si aprirà sabato con il gigante femminile di Sölden. Ricchissima perché a febbraio - a due passi dal Ticino - andranno in scena i Giochi Olimpici invernali di Milano/Cortina, emozionante perché questi saranno gli ultimi mesi di Lara Gut-Behrami nel Circo Bianco. Senza dimenticare Re Marco Odermatt, il grande dominatore degli ultimi anni e che si presenterà al cancelletto di partenza affamato più che mai.

Per parlarne abbiamo interpellato Giorgio Rocca, ex sciatore da 22 podi in CdM (fra cui 11 successi) e tre bronzi iridati, al quale inizialmente abbiamo chiesto quanto un'annata olimpica possa modificare il lavoro estivo di sciatori e sciatrici. «Qualcosa cambia, soprattutto dal punto di vista della preparazione fisica - ci ha detto il 50enne nativo di Coira - Alcuni sicuramente avranno pensato a un programma che non li porta in forma smagliante immediatamente, sovraccaricando adesso, ma mettendo fieno in cascina in vista di febbraio. Magari qualche big non sarà subito in uno stato eccelso, anche se ho visto Odermatt dare subito dei bei distacchi agli altri in allenamento».

Assisteremo a un altro inverno a senso unico?
«Se scia come siamo abituati, e se non avrà infortuni, rischia di essere un'altra stagione a senso unico. In tutte le condizioni, in tutte le discipline in cui gareggia e in qualsiasi pendio dal quale scende Marco riesce a dare il meglio di sé. Attualmente ha un modo di sciare che i rivali non riescono a raggiungere. Questo sport ha però molte variabili e non è facile fare previsioni, anche se il trend parla chiaro. Ha un feeling con lo sci pazzesco e una tecnica sopraffina».

Inoltre il nidvaldese piace molto anche al di fuori delle gare...
«Sta trascinando tutti in un trend positivo, un personaggio come Marco fa bene al movimento dello sci. Sta vivendo la carriera nel miglior modo possibile: con leggerezza ed è carino con tutti. Piace molto al pubblico. Non ho mai sentito parole negative su Odermatt...».

Ma riusciamo a trovargli un difetto?
«Una cosa che ho notato è che durante gli allenamenti fanno un po' i monelli, ma il mio è un discorso generale e non parlo solo di Marco. I giovani che si affacciano a questo mondo, in un periodo in cui il tema della sicurezza nello sci alpino è tornato d'attualità, sono un po' distratti. Non c'è sempre la concentrazione completa su quello che stanno facendo, e un vero campione lo vedi anche dal modo in cui svolge un allenamento. Alla mia epoca era più facile perché c'erano meno distrazioni, oggi non è così semplice restare sul pezzo. I social, lo smartphone e la voglia di far vedere al mondo intero quello che stai facendo sono tutti elementi di disturbo».

ImagoGiorgio Rocca, ex sciatore da 22 podi in carriera.

Senza Brignone, la grande favorita sarà Lara?
«Sì, credo sia lei la favorita. Ha dalla sua parte l'esperienza e una grande abilità mentale nel gestire qualsiasi situazione. La Goggia non starà a guardare, ma la differenza è che nel gigante la ticinese è nettamente superiore. Sicuramente, per Lara, sapere di non avere la Brignone che la ostacola sarà un aspetto positivo».

Fra pochi mesi chiuderà una carriera incredibile...
«Può piacere o non piacere, ma i risultati parlano per lei. In carriera ha forse trovato uno o due sponsor in meno rispetto alle colleghe, ma Lara gareggia per vincere e non per piacere alla gente. E per questo ha vinto lei...».

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Se dovessi puntare un franchetto, Federica Brignone ci sarà alle Olimpiadi?
«Se vorrà partecipare, ci sarà, ma sicuramente non sarà mai più quella di prima. È arrivata a 35 anni a subire un grave infortunio che non aveva mai avuto in carriera. Dalla sua, quindi, non ha l'abitudine a convivere con il dolore come hanno ad esempio Lara o la Goggia. Chi già da alcuni anni vive costantemente con i dolori di infortuni passati, è più predisposto alla sopportazione degli stessi. Federica Brignone dovrà cominciare a farlo adesso ed è più complicato: se ti fai male a 20 anni è una cosa, se succede a 35 è un'altra. A 20 anni hai dalla tua una certa dose di follia, a 35 sei più timoroso nel rischiare». f

Con il senno del poi sono tutti bravi. Ma quella partecipazione al campionato italiano, sul finire di una stagione logorante, grida ancora vendetta...
«Qualche errore di valutazione c'è stato. Personalmente, quando ero in attività, agli ultimi dieci campionati italiani non ho mai partecipato. Sicuramente gli organizzatori avranno insistito affinché la Brignone partecipasse e probabilmente, pur approcciando le cose come è solita fare, ha preso la gara un po' sottogamba. Sul momento non ha pensato alla stagione che arrivava, magari l'ultima della sua carriera. Si è presa un rischio inutile... Avrebbe certamente fatto arrabbiare qualcuno, come Sinner rinunciando alla Davis, ma oggi sarebbe pronta per un'annata semplicemente unica».

GIORGIO ROCCA

L'ex campione di sci alpino Giorgio Rocca è il fondatore e CEO di GR Mountain, una scuola di sci e accademia con sedi in diverse località alpine

È presente nelle località alpine più iconiche — Silvaplana-St. Moritz, Crans Montana, Livigno, Cervinia, Madonna di Campiglio — con un team di oltre 200 professionisti del mondo outdoor pronti a offrire a tutti esperienze su misura. Che si tratti di sport, avventura o momenti di relax...

GR Mountain è anche il partner ideale per aziende e professionisti che vogliono entrare in una rete in crescita, ispirata da una visione di montagna autentica, accessibile e di altissima qualità. Maggiori dettagli su https://www.gr-mountain.com/

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