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L'OSPITEVerso la voragine dell’austerità

04.05.22 - 10:01
Siro Fadini, membro di Comitato GISO Ticino
Siro Fadini
Verso la voragine dell’austerità
Siro Fadini, membro di Comitato GISO Ticino

Il 15 maggio si voterà in Ticino l’ennesimo tranello della destra per il risanamento delle finanze del cantone: un decreto che chiede il pareggio dei conti entro il 2025 agendo praticamente solo sulle spese. Cosa significa concretamente? Tagli alla scuola, alla protezione dell’ambiente, alla socialità, alla sanità, e via dicendo.

Come giovane ticinese questo tipo di politica furbo e sfacciato mi preoccupa molto. Sfruttare un momento di crisi come questo per attuare l’ennesima vecchia mossa di austerità è certamente strategicamente qualcosa di estremamente efficace, ma le conseguenze di queste politiche neoliberiste le dovremo aimè sopportare noi giovani. È facilmente intuibile che per risolvere gli enormi problemi di lavoro nel nostro cantone, come i salari stagnanti, i cervelli in fuga e il dumping, sia necessario uno stato e una democrazia forte. È allo stesso modo logico che per una rapida transizione energetica servano prima di tutto investimenti mirati. Questi sono unicamente due dei tanti problemi che volente o nolente la nostra politica dovrà affrontare. La via che il decreto Morisoli vuole invece dettare è quella della recessione, del caos e dell’imprevidenza.

Questo tipo di politica neoliberista e miope non guarda in nessun modo al futuro e al benessere delle prossime generazioni, facendo pesare i costi della crisi su chi fa già fatica e lasciando a piede libero chi invece ha effettivamente causato la maggior parte dei problemi che stiamo vivendo, ovvero i ricchissimi. Una vera politica di uscita dalla crisi deve innanzitutto invertire le priorità. Prelevare ai più ricchi per avere la necessaria liquidità e investire massicciamente nell’istruzione, nella salvaguardia dell’ambiente, negli ospedali e in tutti quei settori che permettono alla nostra società e a noi giovani di avere un futuro più roseo. Non caschiamo nella voragine dell’austerità, non siamo noi a dover pagare le conseguenze della crisi!

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