Mietta: "Ho fatto pace con il trottolino amoroso"

La cantante italiana era a Lugano per una tournée in stile jazz, e ci ha raccontato dei suoi errori e dei suoi successi. E ci ha detto quale parte del corpo è mancata nella sua carriera.
LUGANO – Dimenticate per un attimo il “trottolino amoroso dudu' dadada”, perchè mercoledì sera allo showcase della Rsi, Mietta ha incontrato Dado Moroni, pianista, compositore jazz di fama mondiale, e da questo incontro è nata una perfetta alchimia di jazz e pop che ha dato vita a uno spettacolo raffinato. Un'ora di spettacolo dove una delle più belle voci italiane ha rivisitato alcuni gioielli della musica internazionale in chiave jazz. Prima di entrare in scena Mietta si è raccontata e ci ha spiegato come è nata la svolta jazz.
“Sono molto abituata ai cambiamenti. Avevo voglia di fare qualcosa di diverso. Ma, sia chiaro, non ho nessuna intenzione di abbandonare il repertorio pop e presto inciderò un nuovo disco di canzoni leggere. Per ora mi trovo bene in questa linfa vitale che Dado riesce a trasmettermi. Sicuramente è una grande palestra per me. Non ho la presunzione di essere una cantante jazz. Sono e resto una cantante pop, che affronta con molta umiltà un nuovo modo di fare musica”.
Una carriera costellata da tante svolte musicali la sua. Mai avuto paura che troppi cambiamenti potessero disorientare il pubblico?
“Non so se tutti questi cambiamenti mi abbiano fatto un gran bene. Sicuramente hanno disorientato un po' il pubblico. In Italia siamo un po' troppo tradizionalisti. Negli altri paesi accettano con più facilità che un cantante possa affrontare generi diversi e possa spaziare dal cinema alla musica alla televisione. Per me è importante evolvere e cambiare. Credo che nella vita bisogna essere se stessi. Più vado avanti negli anni e più mi convinco che le cose devono essere fatte col cuore. Perché solo col cuore conquisti davvero il pubblico”.
Laura Pausini alla domanda quali erano i suoi miti musicali da adolescente risponde sempre Mietta. Che ne pensi?
“Laura è una persona davvero molto carina. Apprezzo questa sua sincerità .Avrebbe potuto tranquillamente nominare le grandi personalità internazionali come fanno molti, e invece ha sempre parlato con grande sincerità”.
E lei invece cosa ascoltava da adolescente?
“Con la stessa sincerità di Laura dico che ascoltavo Anna Oxa e Prince. Due generi molto diversi proprio perché non avevo nessun tipo di inquinamento musicale, ascoltavo solo ciò che mi piaceva. E altrettanto faccio oggi”.
Ha pure scritto un romanzo “L'albero delle giuggiole”, un albero che dispensava frutti e felicità. Lei l'ha trovata la felicità?
“È impossibile trovarla. Provo dei grandi momenti di felicità con mio figlio Francesco. È lui la mia gioia, è lui che mi riempie di energia”.
Quali sono le difficoltà maggiori che incontra oggi una cantante?
“Le nuove leve incontrano molte meno difficoltà rispetto a noi del passato. Quando ho iniziato io la donna non vendeva discograficamente. Oggi invece vende di più. E questo mi fa molto piacere. Oggi ho 40 anni, non sono più una ragazzina, ma nemmeno la nonna della porta accanto. Sono nella fascia di mezzo. Mi trovo diciamo a un bivio, e quindi mi muovo su generi diversi e spero che l'Italia sia in grado di comprendere questi passaggi generazionali”.
Con chi tra le nuove leve le piacerebbe duettare?
“Con chi è in grado di soddisfarmi emotivamente. Potrebbe essere uno sconosciuto o la Pausini”
La rifarebbe l'esperienza del reality Show Music Farm?
“No. Quello è stato un errore televisivo. Mi sono rifatta con 'Tale e quale' e 'I migliori anni della nostra vita' perché mi hanno dato grande energia e sono stati due programmi intelligenti”.
Ha appena festeggiato i 25 anni di carriera. Secondo lei è mancato qualcosa a questa carriera?
“Un po' più di sedere. Un po' più di gente giusta al momento giusto, perché anche chi ti rappresenta è importante. Di errori ne ho fatti pure io e ne sono consapevole. Devo dire che negli ultimi anni mi sono lasciata andare molto di più alla gioia della musica e ho fatto sempre quello che mi piaceva fare”.
Oggi nella sua vita c'è il jazz, domani cosa ci sarà?
“Ci potrà essere di tutto, perfino il salto in alto. Esisterà ciò che in quel momento ti fa stare bene”.
Ognuno ha il suo tormentone musicale. Oggi a distanza di 24 anni, quanto le pesa quel trottolino amoroso?
“Mi è pesato per anni. Oggi non potrei più farne a meno. Non bisogna disdegnare nulla di ciò che si è fatto in passato, perché fa parte della nostra vita. Non sarei qui oggi a parlare se non ci fosse stata anche quella canzone”.




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