Salute: dipendenza da cioccolato per 40% donne, un farmaco la cura
Roma, 19 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Cioccolato oggetto del desiderio. Ancora di piu' per Pasqua. La passione per fondente, al latte o con le nocciole puo' sfuggire di mano, diventando una vera dipendenza. Secondo studi americani, ne sono piu' colpite le donne, ben il 40% rispetto al 15% degli uomini. Ora i ricercatori del Cnr hanno scoperto i meccanismi neurobiologici alla base del 'cioccolismo' e come liberarsi da questa dipendenza, con un farmaco che si e' rivelato efficace contro la ciocco-ossessione. Almeno nei topi su cui e' stato condotto lo studio. Anche i roditori, infatti, vanno matti per il cioccolato e, pur di gustarne un po', sono capaci di abbassare la leva erogatrice della leccornia trenta, cinquanta, cento volte e piu', per poi ricominciare subito dopo.
Per alcuni dei sintomi che causa, il cioccolismo viene paragonato alla dipendenza da droghe o da altre sostanze d'abuso. La ricerca dell'Istituto di neuroscienze (In) del Consiglio nazionale delle ricerche di Cagliari e' in corso di pubblicazione su 'Behavioural Pharmacology'. Il modello sperimentale messo a punto dall'In-Cnr dimostra quanto siano forti, anche nei ratti, le proprieta' gratificanti del 'cibo degli dei'. "Piu' volte al giorno, per 20 minuti al massimo, abbiamo sistemato i topi all'interno di gabbie provviste di una leva e di un dispensatore per liquidi - spiega Giancarlo Colombo, ricercatore In-Cnr - Le cavie hanno rapidamente imparato che dieci pressioni sulla leva attivavano il dispensatore che, a sua volta, erogava la cioccolata per 5 secondi. Nel corso dei 20 minuti della sessione, i ratti hanno premuto la leva 800-1.000 volte e consumato circa 30 millilitri di cioccolata, circa un decimo del loro peso corporeo". Leccandosi poi i baffi, c'e' da immaginare.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!