SALUTE: BIMBI ITALIANI A RISCHIO INFORTUNI IN PISCINA, FERITE PIEDE AL PRIMO POSTO
Roma, 1 ago. (Adnkronos) - Ferite ai piedi, contusioni, traumi e fratture agli arti inferiori e superiori. Sono questi gli infortuni più frequenti in piscina di cui sono vittime i bambini. Sono infatti proprio i bimbi i più a rischio di incidenti in ‘vasca’, dallo scivolone sul bordo con conseguente trauma, agli infortuni da tuffi dove l’acqua è bassa, fino al pericolo annegamento. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dall’Osservatorio Defim Recintha analizzando le ricerche più recenti in materia (Istat, Ispesl e Upi), e intervistando mille genitori di bambini di età compresa tra 0 e 14 anni sulla tipologia di infortuni che avvengono più frequentemente nelle piscine.
In piscina, del resto, anche per coloro che sanno nuotare l’infortunio è dietro l’angolo. La casistica è assai varia. Dalle dichiarazioni dei genitori intervistati emerge che l’incidente di cui più spesso rimangono vittime i bambini è il classico taglio che ci si può procurare al piede in seguito al contatto con superfici appuntite o acuminate (25%). Molto comuni sono anche gli scivoloni, sempre in agguato quando i bordi della piscina sono bagnati.
Le cadute, quindi, a seconda della violenza dell’urto, possono dar luogo a contusioni sparse (21%) o, nei casi più gravi, a fratture (17%). Un tuffo maldestro, invece, può costare al bambino un trauma cranico (10%), qualora finisca con la testa contro il fondo della piscina.
Meno diffuse, ma ugualmente pericolose per la salute dei piccoli bagnanti, sono le congestioni (10%), in cui possono incorrere quando si immergono in acqua con la pancia piena, e le infezioni cutanee (4%), quali funghi e irritazioni della pelle, dovute il più delle volte alle cattive condizioni igienico-sanitarie della piscina.




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