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LUGANO

Tutto pronto per "la favola" di Giorgio Panariello

Lo spettacolo è previsto per giovedì 24 marzo al Palazzo dei Congressi di Lugano. Ecco cosa ci ha raccontato
Giorgio Panariello
Tutto pronto per "la favola" di Giorgio Panariello
Lo spettacolo è previsto per giovedì 24 marzo al Palazzo dei Congressi di Lugano. Ecco cosa ci ha raccontato
LUGANO - «Sarà una specie di backstage della mia carriera. Racconterò la storia di un ragazzo di periferia, pieno di ambizione e voglia di fare, partito con una valigia piena di sogni e di speranze, che se n’è andato ...

LUGANO - «Sarà una specie di backstage della mia carriera. Racconterò la storia di un ragazzo di periferia, pieno di ambizione e voglia di fare, partito con una valigia piena di sogni e di speranze, che se n’è andato in giro per l’Italia e in qualche modo ce l’ha fatta» ci aveva spiegato Giorgio Panariello due anni fa, poco prima dello scoppio della pandemia che avrebbe paralizzato le nostre vite, costringendo gli organizzatori a rimandare lo spettacolo. «Narrerò di come sono nati i personaggi, e cosa stavo facendo in quel periodo. In pratica racconto la mia vita, con le cose belle, ma anche episodi brutti, perché questa è la vita. Ovviamente ci sarà da ridere» ci aveva assicurato spiegando lo spettacolo "La Favola mia", in programma giovedì 24 marzo al Palazzo dei Congressi di Lugano. 

Dopo aver conquistato i palchi di numerose città italiane, lo spettacolo giunge finalmente anche a Lugano, unica data estera. Il titolo dello show prende ispirazione da uno dei personaggi più imitati da Giorgio Panariello: «Ho ripreso il nome dello spettacolo, "La Favola mia", da una splendida canzone di Renato Zero, quasi come a chiudere un cerchio. Con la sua imitazione ho cominciato quest’avventura nel mondo dello spettacolo, e quindi voglio celebrare gli ormai 30 anni di carriera tributando il dovuto ringraziamento a Renato». 

E quando avevamo parlato del mestiere del comico ci aveva confessato che al giorno d'oggi è molto più difficile far ridere: «Ad esempio negli anni ‘60 potevi fare delle battute che oggi non sono ammissibili. Bisogna fare molta attenzione, anche e soprattutto con i social network: la battuta sulla donna magra non va bene, quella sulla donna grassa nemmeno,... Mi ricordo di quando facevamo “Torno Sabato”, il lunedì già avevamo scritto alcuni testi, e arrivavamo il sabato che poche persone avevano toccato quell’argomento. Adesso se scrivi una battuta il lunedì, il martedì mattina già non è più buona, perché è già accaduto il contrario di tutto». 

Info e ticket: www.biglietteria.ch

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