Comparse in alcune interviste del celebre autore britannico per l'infanzia: «Parole incomprensibili, lui non era così»
LONDRA - «C'è un tratto negli ebrei che causa disprezzo, forse è la loro poca simpatia per chiunque non sia ebreo. Diciamocelo, quando saltano fuori dei movimenti "anti", qualcosa che non va c'è. In fin dei conti anche un fetente come Hitler non è che li ha pigliati fuori proprio a caso».
Sono queste affermazioni, tratte da un'intervista del 1983 al New Statesman, che hanno portato la famiglia dell'amatissimo scrittore per l'infanzia Roald Dahl a pubblicare un trafiletto di scuse. Come scrive il Guardian, queste si trovano all'interno del sito dell'autore.
«Chiediamo scusa per la sofferenza, innegabile e comprensibile, causate da alcune affermazioni di Roald Dahl. Queste considerazioni piene di pregiudizio sono per noi incomprensibili e sono in netto contrasto con l'uomo che conoscevamo e i suoi valori, che sono al centro dei suoi romanzi che hanno divertito generazioni».
Fra le varie opere, diventate poi anche film, dello scrittore britannico è impossibile non citare "La fabbrica di cioccolato", "Matilda", "Le Streghe", "Il GGG" e tanti, tantissimi altri.
Dahl era tornato sulle sue posizioni in un'altra intervista per l'Independent, nel 1990 in cui si è espresso contro Israele: «Sono sicuramente contro Israele, potete considerarmi antisemita nel senso che fatico a capire gli ebrei inglesi sionisti, penso si debbano sempre considerare entrambi i lati della faccenda».