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SVIZZERAPer l'economia svizzera il 2018 sarà positivo

23.11.17 - 11:58
E quanto prevedono gli specialisti di Credit Suisse
Keystone
Per l'economia svizzera il 2018 sarà positivo
E quanto prevedono gli specialisti di Credit Suisse

ZURIGO - Gli specialisti di Credit Suisse si attendono un 2018 positivo per l'economia svizzera. Secondo le stime, la progressione del prodotto interno lordo (PIL) della Confederazione dovrebbe passare dall'1% di quest'anno all'1,7%, si legge nell'ultima edizione dell'Investment Outlook del numero due bancario elvetico pubblicata oggi.

La Svizzera beneficerà con ogni probabilità delle prospettive favorevoli per le esportazioni - risultanti da una crescita globale più forte - e dall'indebolimento del franco, precisa Credit Suisse in un comunicato.

Questi due fattori compenseranno la graduale diminuzione dell'impatto di immigrazione e ciclo edilizio, i principali responsabili dello sviluppo elvetico negli scorsi anni. Tuttavia, stando a Oliver Adler, capo-economista dell'istituto finanziario citato nella nota, al Paese «serve un incremento della produttività nei settori nazionali per sostenere una crescita robusta a lungo termine».

A livello globale cresce PIL e cala inflazione

Buone notizie arrivano anche per l'economia globale, che nel 2018, anche a dispetto di una politica monetaria meno espansiva, dovrebbe mettere a segno risultati incoraggianti. Per il PIL a livello mondiale si ipotizza infatti una leggera accelerazione dal 3,6% al 3,8%, mentre per l'inflazione le stime parlano di un calo dal 2,8% al 2,7%.

«Restiamo consapevoli dei potenziali rischi di natura politica, economica, geopolitica o regolamentare», osserva nel comunicato il direttore degli investimenti presso Credit Suisse Michael Strobaek, ma «riteniamo che il 2018 sarà un anno relativamente positivo». I temi di cui sentiremo parlare saranno l'incremento della «spesa in conto capitale, l'attività di fusione e acquisizione e quindi l'aumento del debito», ha proseguito.

Contributi positivi dalle regioni più importanti

A livello regionale, negli Stati Uniti il forte ciclo congiunturale dovrebbe proseguire grazie alla crescita degli investimenti delle aziende, a una ripresa della produttività e a un probabile stimolo fiscale. La previsione del PIL americano per il 2018 indica un +2,5% su base annua, mentre nell'Eurozona esso dovrebbe aumentare del 2,0%. Nel Vecchio Continente si prevede che il ritrovato vigore ciclico continui, a meno di una crisi politica o di un consistente apprezzamento dell'euro, scenari ritenuti «improbabili».

La Cina giocherà ancora un ruolo capitale: il suo peso e il suo contributo all'economia planetaria dovrebbero ulteriormente lievitare. A lungo termine, Credit Suisse è preoccupata dai livelli elevati di debito societario nel gigante asiatico, ma per il momento, la stabilità verso la quale rimangono fortemente orientati i leader del Paese consentirà cifre in continua progressione (PIL 2018: +6,5%). Tra i pilastri resteranno anche le economie emergenti, con limitati rischi al rialzo per l'inflazione e i tassi d'interesse finché le loro valute rimarranno inalterate.

Buon potenziale per mercati azionari e forte influenza Millennial

Stando agli esperti, nel 2018 i mercati azionari globali resteranno attrattivi e fra quelli dei Paesi industrializzati il miglior potenziale è rappresentato dalle azioni elvetiche e giapponesi. A livello settoriale, vengono privilegiati sanità, telecomunicazioni, industria e finanzia. Per quel che concerne le valute, gli interventi di inasprimento monetario della Federal Reserve potrebbero stabilizzare il dollaro e l'euro potrebbe incrementare i propri guadagni.

Credit Suisse si aspetta inoltre che il 2018 sia l'anno dei cosiddetti Millennial. Con una popolazione mondiale composta per il 50% da persone di età inferiore ai 30 anni, la nuova generazione sta «diventando una forza influente in tutto il mondo». Nannette Hechler-Fayd'herbe, responsabile della strategia d'investimento presso la banca le cui parole sono riportate nel comunicato, sostiene che l'anno prossimo sarà ricordato come quello in cui i giovani compiranno «importanti progressi nell'assunzione di un ruolo decisivo in settori chiave della vita».

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