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INTERVISTA

"Io Ceo di Mc Donald mangio il Big Mac e alle mie figlie dico...."

A colloquio con Mario Federico, Managing Director di McDonald’s Svizzera
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"Io Ceo di Mc Donald mangio il Big Mac e alle mie figlie dico...."
A colloquio con Mario Federico, Managing Director di McDonald’s Svizzera
LUGANO - Ieri sono stati diramati i risultati di McDonald’s Svizzera. Il 2012 è stata una buona annata, in controtendenza con il mercato gastronomico svizzero. Il fatturato dei 154 ristoranti con la M ha raggiunto i 728 milioni di f...

LUGANO - Ieri sono stati diramati i risultati di McDonald’s Svizzera. Il 2012 è stata una buona annata, in controtendenza con il mercato gastronomico svizzero. Il fatturato dei 154 ristoranti con la M ha raggiunto i 728 milioni di franchi, con un incremento dell’1,6%. I dipendenti sono 7700, cento più di fine 2011. Ne abbiamo approfittato per scambiare qualche parola con Mario Federico, Managing Director di McDonald’s Svizzera.

Siete soddisfatti di questi risultati?
"Sono contento perché il nostro aumento del fatturato di 1,6% a livello nazionale va confrontato con tutto il settore della gastronomia in Svizzera che ha avuto un calo che si stima sia almeno del 5% o quello del turismo con un meno 5/6%. Direi che siamo andati abbastanza bene".

Per il Ticino, avete qualche novità in vista?
"Ho fatto un giro la settimana scorsa in Ticino, è un mercato dinamico. Ho visto il restyling del nostro ristorante a Bellinzona. Sono fiero, abbiamo fatto proprio un bel ristorante e i clienti ci danno ragione. Ormai abbiamo ritoccato quasi tutti i ristoranti del Cantone. Per quest’anno le posso anticipare che modernizzeremo anche il ristorante di Sant’antonino. Chiaramente dobbiamo creare il dossier e aspettare con pazienza i permessi delle autorità".

Nessun nuovo ristorante?
"Essendo un mercato dinamico ci saranno sicuramente opportunità anche di aprire nuovi ristoranti, ma per ora non possiamo fornire dettagli".

Da quest’anno formerete anche dei giovani, parte l’apprendistato in gastronomia di sistema.
"Siamo stati nel gruppo di testa che ha spinto con orgoglio per avere questo apprendistato. Questo sarà il primo anno in cui il progetto parte veramente. Non sappiamo ancora quanti apprendisti formeremo, ma posso dire che li cureremo e ce ne occuperemo. Si apre una nuova era nella quale dimostriamo di prenderci delle responsabilità per questi ragazzi, per essere effettivamente parte della società e dare un futuro a dei giovani".

Di recente la carne ha fatto molto parlare, ma lo scandalo non vi ha toccati.
"Ho due sentimenti. Da un lato penso che sia un peccato, perché ha toccato la distribuzione, tutta la gastronomia. Quando si parla di queste storie in televisione e sui giornali ne veniamo coinvolti tutti quanti. D’altra parte sono fiero di poter dire che non siamo stati coinvolti. Questo perché lavoriamo con un fornitore, la Bell di Oensingen, da più di trent’anni. Bell sa da dove vengono gli animali che abbattiamo e ha delle linee di produzione dedicate unicamente a noi. Facciamo dei test regolarmente, e quelli fatti nelle ultime settimane hanno dimostrato che da noi carne di cavallo non ne è stata trovata".

Non avete modificato o aumentato i test quindi?
"La carne è uno degli ingredienti più importanti dei nostri panini e la sua indiscussa qualità appartiene al dna di McDonald’s, lì non facciamo compromessi. Compriamo la carne in Svizzera, con garanzia Svizzera".

Da qualche tempo in alcuni ristoranti ticinesi sono apparse le colonnette easy order. Ma ai clienti non sembra piacere troppo ordinare a uno schermo.
"Come ogni novità ci vuole un po’ di tempo per adattarsi. Queste colonnette sono state messe come un’alternativa, per chi non ha voglia di mettersi in fila. Ma il nostro obiettivo non è mai stato quello di eliminare le persone alle casse. È un processo che appartiene alla modernizzazione della marca: oggi l'ospite può ordinare al mcdrive, alla cassa, alle colonnette oppure ovunque nel ristorante all’impiegato con il palmare. Si digitalizza, come succede in tutti i settori".

Vi è sempre più attenzione per le intolleranze. Per i celiaci, per esempio, non avete in progetto di creare dei panini appositi?
"Non abbiamo uno standard, non abbiamo pane di nostra produzione che non contenga glutine. Ma personalmente non avrei problemi se un ospite portasse il suo pane chiedendoci di cucinarglielo. Ma chiaramente si tratterebbe di un’eccezione: non è facile, bisogna fare molta attenzione quando lo si mette sul toaster in modo che non si contamini con il glutine, è un’operazione molto complicata. In ogni caso posso dire al giorno d’oggi è indispensabile ascoltare i bisogni e i desideri degli ospiti. Il mondo sta cambiando e se si vuole avere successo in futuro bisogna muoversi molto velocemente, per questo ascolteremo molto da vicino i nostri ospiti".

Quante volte al mese porta i suoi figli da McDonald’s?
"Ho due figlie alle quali non ordino di andare da McDonald's. Hanno l’età per decidere da sole, fanno parte della generazione digitale, sono informatissime, non serve loro un papà che faccia il dottore imponendo dove andare a mangiare. La sola cosa che dico loro è: “ragazze, quando entrate in un McDonald’s posso darvi la garanzia che potete avere fiducia e stare tranquille”. Poi, quando siamo in vacanza a volte ci andiamo tutti insieme, anche per vedere cosa fanno negli altri paesi, e loro ci vengono volentieri".

Spesso qualcuno dice che non bisogna esagerare con i fast food?
"È sufficiente fare un calcolo al contrario. In media un ospite viene da noi due volte al mese. Quante altre volte queste persone consumano colazione, pranzo o cena a casa propria?. Ci accusano di far ingrassare le persone, di causare l’obesità, ma io credo si debba guardare le cose dal giusto punto di vista: ognuno di noi consuma molti, molti più pasti a casa che in un nostro ristorante. Io sono di origine italiana, se nella mia vita mangiassi anche a colazione e a cena lo spaghettino o la lasagna, arriverei velocemente a pesare 100 chili".

Non mi dirà che mangia solo Big Mac?
"La settimana scorsa sono stato in Ticino, sono stato in un grotto dove ho mangiato dei tortelloni alla zucca che erano il finimondo. Così tranquillizzo tutti, anche il Ceo di McDonald’s va a mangiare i tortelloni alla zucca nel grotto, ma poi quando sono da McDonald’s mangio il Big Mac".

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