La classifica degli apprendisti: ecco chi guadagna di più

Dietro l'elevato e precoce numero di abbandoni, che allo stato costa 150mila franchi a testa, potrebbero esserci i salari del primo anno: troppo bassi, spesso, ma anche eccessivamente alti
BELLINZONA - Ci crediate oppure no, può essere una spiegazione. Di certo, guadagnare poco non è un incentivo: tanto che più volte, in passato, qualcuno ha ipotizzato che dietro ad apprendistati non troppo ambiti, o con un alto numero di abbandoni già dopo qualche mese, vi sia un salario minimo irrisorio per il primo anno.
Orologiaio, falegname, parrucchiere - Parrucchiere anzitutto: che con i suoi 350 franchi non è in cima alla graduatoria "negativa", superato dal falegname (310), ma deve poi fare i conti con una remunerazione quasi altrettanto scarsa il secondo anno, 450 franchi a fronte dei 720 di chi, invece dei capelli, lavora con il legno. Lo spazzacamino, anch'esso 350 franchi, già sale invece a 550 dopo dodici mesi: peggio di tutti, da questo punto di vista, va all'orologiaio, 300 franchi all'inizio e 350 a seguire. Sarà un caso dunque, o forse no, se anche in questo settore i numeri degli allievi – 13 lo scorso anno – è esiguo.
Più della passione può il soldo - L'associazione parrucchieri lo ha lamentato di recente, a livello nazionale: lo stipendio non è così irrilevante, anzi potrebbe avere le sue gravi colpe. Per Walter Tesolat, vicepresidente di Coiffure Suisse Ticino e responsabile del centro professionale di Giubiasco, la faccenda resta invece ben più complicata: «La volubilità delle scelte è diventata forte; e fra i ragazzi – semplicemente – non c'è più motivazione». A dar manforte al suo punto di vista, in senso opposto, sono i muratori, secondo cui anzi una cifra troppo elevata – «circa 1.600 franchi il primo anno, quanto un operaio italiano» dice Mauro Galli, presidente della sezione Ticino della Società Svizzera Impresari Costruttori – avvia alla professione persone inadatte, costrette poi a rinunciare dinnanzi all'incapacità provata.
Cucinare o costruire: che affare - Fatto sta che, nella giungla delle professioni che ci si appresta ad imparare, un serio discrimine è il denaro, fra quelle più appetibili e quelle meno. Il settore delle costruzioni tende a superare in genere quota mille: e arriva fino a 1.654,95 per il costruttore delle vie di traffico. Anche la ristorazione paga bene: senza considerare il cuoco in dietetica (1.750), fanno comunque 1.020 franchi tanto per l'addetto di cucina come per il cuoco semplice, l'impiegato di gastronomia standardizzata o l'addetto alla ristorazione. Idem l'addetto o l'impiegato d'albergo. L'agricoltore incassa 13.200 franchi l'anno che ripagano la sua fatica, l'ortcoltore 12.000.
Specchietto per le allodole o disincentivo - Il compenso, insomma, a volte funge da richiamo: specie là dove il lavoro è considerato poco dignitoso, o troppo pesante, e dunque l'attenzione diviene più scarsa. Di contro, ecco il sospetto secondo cui incide sul tasso di abbandono. Che in Ticino è del 24,9%, mezzo punto percentuale in più della media: anche se non c'è da lamentarsi, per esempio, rispetto alla regione del Lago Lemano (35,1%).
Addio anticipato: 24,9% in Ticino - In testa i parrucchieri (40%); 31% fra gli agricoltori e allevatori, 29% l'edilizia; ma anche ristorazione e industria alberghiera, per spezzare una lancia in difesa dello stipendio basso, se la passano male con il 35,6% di addii. Oltre la metà degli scioglimenti è precoce: e spesso non definitiva. In Ticino, per esempio, il 45,5% riprende gli studi e avvia un'altra formazione, poco sotto una media nazionale del 48,9%.
Che salasso per lo Stato: 150mila franchi - Per fortuna, viene da dire: visto che gli altri costano allo Stato, nel corso della vita, 150mila franchi fra spese di assicurazione sociale e minori entrate legate a tasse e contributi ridotti, causa reddito modesto. Insomma, c'è da pensarci su: e capire se, in quali casi e fino a che punto lo stipendio del primo anno abbia le sue responsabilità. Ne va, altrimenti, dell'economia e del benessere collettivo.



