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SVIZZERAPilatus acquisisce la Ruag e mantiene tutti suoi dipendenti

22.01.24 - 16:57
Il costruttore aeronautico intende espandere le proprie capacità produttive, in accordo con quanto stabilito dal Consiglio federale
Depositphotos (robert.buchel.fl1.li)
Fonte Ats
Pilatus acquisisce la Ruag e mantiene tutti suoi dipendenti
Il costruttore aeronautico intende espandere le proprie capacità produttive, in accordo con quanto stabilito dal Consiglio federale

BERNA - Il costruttore aeronautico Pilatus rileverà gradualmente a partire dal secondo trimestre 2024 l'attività di Ruag Aerostructures Svizzera di Emmen (LU), compresi tutti i 230 dipendenti e le attrezzature.

Da aprile, Pilatus inizierà ad acquisire in più fasi il personale e i macchinari nell'ambito della privatizzazione di Ruag International - la holding di proprietà dalla Confederazione - si legge in un comunicato stampa diramato oggi dal gruppo lucernese, il quale produrrà ora la propria componentistica a Emmen per impiegarla nell'assemblaggio dei suoi aerei.

L'acquisizione rientra negli obiettivi strategici del gruppo aerospaziale definiti dal Consiglio federale. A inizio gennaio, Ruag International ha ceduto le sua unità di Aerostrutture in Germania e Ungheria all'impresa familiare tedesca Mubea, mentre nell'ambito di una partnership strategica, a fine 2023, ha venduto alla stessa Pilatus parte dei suoi siti di Stans (NW) ed Ennetbürgen (NW).

Con tale accordo - sul quale entrambe le società non hanno voluto divulgare ulteriori dettagli finanziari - il costruttore aeronautico intende espandere le proprie capacità produttive e le proprie competenze, precisa la nota diramata dal gruppo lucernese. Pilatus continuerà ad accettare, per un periodo limitato, ordini da clienti esterni precedentemente riforniti da RUAG Aerostructures Svizzera.

Il gruppo aerospaziale della Confederazione ha prodotto parti e componenti per Pilatus fin dai primi anni '90, tra cui fusoliere per il PC-21 e stabilizzatori orizzontali per il PC-12.

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COMMENTI
 

tbq 3 mesi fa su tio
Una piccola buona notizia in una pessima vicenda. Se infatti da una parte prosegue lo smantellamento e la svendita di ciò che rimane della nostra industria militare, dall'altra è almeno consolante sapere che in piccola parte rimarrà in mani svizzere.
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