Chip e Covid frenano Nintendo

L'azienda rivede al ribasso gli utili dell'anno fiscale di quasi il 30%
TOKYO - Utile in leggero calo per Nintendo: il colosso giapponese specializzato nella produzione di videogiochi stima una revisione al ribasso dei profitti di quasi il 30% a fronte della carenza dei semiconduttori e dell'attuale situazione di stallo in Cina con il confinamento causato dall'espansione dei contagi da Covid.
Nell'esercizio concluso a fine marzo il risultato netto ha visto una lieve flessione dello 0,6% a 478 miliardi di yen, l'equivalente di 3,6 miliardi di franchi, dopo l'utile record dell'anno precedente, con il successo del videogioco 'Animal Crossing' durante la pandemia e le vendite della console Switch.
Per l'anno fiscale in corso, tuttavia, Nintendo si attende un ridimensionamento dei profitti del 29% a 350 miliardi di yen. Secondo gli analisti, malgrado i vantaggi derivanti dalla svalutazione dello yen, nei mesi a venire l'azienda dell'elettronica giapponese incontrerà maggiori difficoltà nella produzione di hardware per via del blocco della manifattura in Cina e gli impedimenti all'approvvigionamento dei chip.




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