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Le domande più bizzarre fatte durante i colloqui delle più grandi aziende d'America

Per ottenere ottimi posti di lavoro bisogna spesso essere pronti a rispondere a quesiti decisamente particolari
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Le domande più bizzarre fatte durante i colloqui delle più grandi aziende d'America
Per ottenere ottimi posti di lavoro bisogna spesso essere pronti a rispondere a quesiti decisamente particolari
NEW YORK - Le 50 più grandi aziende d'America offrono posti di lavoro con ottima retribuzione, ma per essere assunti bisogna spesso essere pronti a rispondere a delle domande piuttosto bizzarre. Business Insider ha analizzato una serie di rece...

NEW YORK - Le 50 più grandi aziende d'America offrono posti di lavoro con ottima retribuzione, ma per essere assunti bisogna spesso essere pronti a rispondere a delle domande piuttosto bizzarre. Business Insider ha analizzato una serie di recensioni su Glassdoor di persone che hanno fatto colloqui di lavoro per i big Usa e sono venuti a galla quesiti decisamente curiosi.

Un candidato a responsabile vendite di LinkedIn si sarebbe sentito chiedere: «Quante palline da ping pong ci vorrebbero per riempire la stanza in cui siamo in questo momento?». Un aspirante a un posto di stage al Boston Consulting Group, invece, ha dovuto pensare a «quanti pianoforti ci sono in Polonia».

Ancora: «Qual è numero minimo di calzini che dovresti prendere da un cassetto che ha il 50% di calzini bianchi e il 50% di calzini neri per assicurarti di averne due che corrispondano?» sarebbe stato chiesto a un candidato come consulente per l’implementazione di Fast Enterprises. Oppure «se tu avessi una scelta tra due superpoteri, essere invisibile o volare, cosa sceglieresti?» per un post di product manager senior per Microsoft.

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