Il figlio di Castro: "Mio padre? Un violento. Aveva bloccato alcune porte di casa"

Le tre ragazze, nel corso della prigionia, avrebbero avuto numerose gravidanze e altrettanti aborti
CLEVELAND - Ariel Castro aveva bloccato la porta della soffitta, della cantina e del garage della casa di famiglia. Lo riferisce suo figlio al "Daily Mail". Anthony si dice scosso per quanto accaduto: "Non ho mai sospettato che le donne sequestrate fossero dietro quelle porte", dice. Dichiarazioni, le sue, che fanno supporre inoltre che Michelle, Gina e Amanda fossero "detenute" separatamente.
"Mio padre merita di essere rinchiuso fino alla fine dei suoi giorni. Se davvero ha costretto queste ragazze a fare sesso e ha tenuto un bambino nascosto, privandolo della luce del sole per anni, in realtà ha distrutto la loro vita", dice Anthony.
Un mostro violento - Il banchiere 31enne racconta come suo padre avesse terrorizzato la sua famiglia per anni. Un orrore che aveva raggiunto l'apice nel 1993, quando la moglie, Nilda, subito dopo un delicato intervento chirurgico al cervello, era stata picchiata da Ariel Castro quasi a morte. Nel 1996, dopo anni di abusi, la donna aveva quindi deciso di andare via di casa portando con sé Anthony e le sue tre sorelle.
In seguito i contatti tra Anthony e Ariel iniziarono a divenire sempre meno frequenti. "Gli facevo visita poche volte e per poco tempo. Le mie sorelle, invece, gli sono state più vicine".
Oltre alla sua brutalità, Ariel Castro è stato anche un terribile manipolatore. Parlava spesso del rapimento, e solo tre settimane fa, aveva chiesto al figlio se pensava che la polizia avrebbe trovato Amanda Berry.
Ariel negli ultimi anni partecipò anche a molte iniziative benefiche per aiutare la ricerca di Gina De Jesus, la più giovane delle tre ragazze che teneva sequestrata a casa. L'uomo, amico di famiglia della giovane scomparsa all'età di appena 14 anni nel 2004, andò più volte in giro nella città con le foto della ragazza. Quindi suonò il suo basso in alcuni concerti allo scopo di raccogliere fondi. L'anno scorso, questo ex autista di scuolabus dall'aria bonaria, partecipò perfino a una veglia per ricordare la sparizione di Gina, arrivando personalmente a confortare la madre.
Anthony crede pure nel coinvolgimento dei suoi due zii, a loro volta indagati. "Una parte di me è sicura che hanno qualcosa a che fare con i rapimenti. Mio padre ha avuto una grande influenza su di loro. Inoltre erano alcolisti da molti anni. Non mi ricordo l'ultima volta che li ho visti sobri".
Molte gravidanze e aborti - Secondo le informazioni fornite dal canale televisivo Channel 5, diffuse dal "Daily Mail", le tre ragazze avrebbero avuto diverse gravidanze e altrettanti aborti. Il bambino di sei anni, figlio di Amanda Berry, sarebbe invece nato in cattività.
Vicini contro la polizia - Cresce intanto la tensione tra i vicini della casa degli orrori, quella di Ariel Castro, e la polizia locale, colpevole a loro dire di non aver mai preso sul serio le segnalazioni che nel corso degli anni sono arrivate dai residenti della strada. In particolare, gli agenti sono accusati di non aver fatto fino in fondo il proprio dovere in due occasioni: la prima quando Elsie Cintron, che vive a tre isolati di Castro, comunicò anni fa che la figlia vide una ragazza totalmente nuda distesa nel giardino di casa sua.
"Chiamai la centrale ma non presero la cosa sul serio", denuncia indignata. Quindi, il secondo episodio, quando un altro vicino chiese l'intervento della Polizia dopo aver sentito battere forte sulla porta, nel novembre del 2011, un po' come accadde l'altro ieri, quando Amanda grazie a Charles riuscì a scappare. Anche quella volta, gli agenti si limitarono a suonare il campanello, a cui nessuno rispose. Quindi diedero un'occhiata superficiale all'esterno e andarono via.




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