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Venerdì di proteste, voli cancellati e treni soppressi

Sciopero generale oggi in Italia contro la legge di bilancio Meloni: voli cancellati, treni soppressi e manifestazioni nelle città. Cannoni ad acqua a Venezia.
Afp
Fonte ats apa
Venerdì di proteste, voli cancellati e treni soppressi
Sciopero generale oggi in Italia contro la legge di bilancio Meloni: voli cancellati, treni soppressi e manifestazioni nelle città. Cannoni ad acqua a Venezia.

ROMA - Trasporti pubblici, istruzione, sanità e media: sono alcuni dei settori interessati dallo sciopero generale indetto oggi in Italia dall'organizzazione sindacale autonoma Cobas contro la legge di bilancio e le politiche economiche e fiscali del governo guidato da Giorgia Meloni, nonché contro il disegno di legge sicurezza e l'autonomia differenziata delle regioni.

Sul fronte dei trasporti, decine di voli sono stati cancellati agli aeroporti di Milano Malpensa, Linate, Napoli, Bologna e Venezia. Soppressioni di treni sono state registrate nelle principali stazioni di Roma, Torino, Milano e Genova. Le proteste hanno impedito ai treni di fermarsi a Lambrate, a Milano. Il trasporto urbano è stato interrotto a Roma e in molte altre città. Centinaia di manifestanti hanno sfilato a Torino, molti dei quali con bandiere palestinesi.

Cannoni ad acqua a Venezia - Un'altra marcia pro-Palestina a Genova è stata accompagnata dalla relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei palestinesi, Francesca Albanese, e dall'ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis. A Venezia, attivisti hanno bloccato l'accesso agli uffici dell'azienda italiana di difesa Leonardo, prima che la polizia li disperdesse con cannoni ad acqua.

I Cobas (Comitati di base, ossia comitati di lavoratori auto organizzati) chiedono maggiori investimenti nell'istruzione, nella sanità e nei trasporti pubblici, una riduzione significativa delle spese militari e la lotta al precariato nel settore pubblico. Chiede inoltre aumenti salariali per compensare le perdite di reddito degli ultimi anni e un adeguamento delle pensioni all'inflazione.

Si esprimono anche contro la prevista privatizzazione delle aziende statali, tra cui i fornitori di energia, il servizio postale, le telecomunicazioni, il trasporto pubblico locale, la gestione dei rifiuti, la sanità e l'istruzione. I principali sindacati non hanno preso parte allo sciopero. La più grande confederazione sindacale italiana, la CGIL, che conta cinque milioni di iscritti, ha in programma una propria manifestazione il 12 dicembre.

Quasi ferma l'informazione - Anche i giornalisti hanno scioperato, lamentando la scadenza del contratto collettivo di dieci anni fa, i tagli ai posti di lavoro e gli scarsi investimenti nel settore dei media, nonostante i milioni di sovvenzioni statali.

La Federazione italiana stampa italiana (FNSI) ha sottolineato in un comunicato stampa di ieri che in oltre dieci anni le redazioni giornalistiche sono state notevolmente indebolite dai tagli al personale e dalle riduzioni salariali conseguenti alle procedure di crisi, ai licenziamenti, ai prepensionamenti e al congelamento del contratto collettivo - con un impatto notevole sulla diversità dei media e sul diritto all'informazione dei cittadini.

Il sindacato USB ha annunciato un'altra giornata di protesta a livello nazionale per sabato, per manifestare contro il bilancio della premier Meloni. È prevista una grande manifestazione a Roma.

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