I parenti tracciano un profilo del presunto sparatore. «Non lavora». «Si prende cura del cane dei genitori». Otto anni fa una strana scelta
ÖREBRO - Si era allontanato dalla famiglia a vent'anni, cambiando addirittura cognome. Non ama le persone e forse ha problemi psicologici. Il media svedese Aftonbladet ha raccolto alcune testimonianze dei parenti del presunto attentatore alla scuola di Orebro. Ha fatto irruzione questa mattina nelle aule, uccidendo dieci persone e ferendone sei, di cui una rischia la vita.
Il 35enne, che si sarebbe suicidato, viene definito da tutte le persone interpellate come un solitario, che non condivide volentieri tempo nè con i parenti né con gli amici.
«Negli ultimi anni non abbiamo avuto molti contatti con lui. Da bambino era diverso ma vivace. Andava bene a scuola. Negli ultimi anni ha avuto un periodo difficile», dice un parente. Non solamente aveva lasciato la famiglia, otto anni fa aveva scelto di cambiare cognome, per motivi non noti a chi ha parlato con il giornale. Sta poco in compagnia dei fratelli, per esempio per le feste comandate, ma dato che i genitori sono spesso in viaggio, si occupa del loro cane e trascorre molto tempo a casa loro.
Non lavora e secondo un altro parente ha problemi psicologici. «Ama guidare, mi accompagna spesso a casa», spiega, sottolineando come «gli piace stare solo. Prima aveva un amico con cui socializzava molto, ma ora non più. Sembra che non gli piacciano le persone».
Un'altra donna imparentata con lui ha specificato che non «sa rispettare gli appuntamenti», ma che «brilla quando si prende cura del cane dei genitori».
Tra le informazioni lasciate dagli intervistati, anche quella, già detta dalla polizia, che ha il porto d'armi.