Cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per placare l'ira dei sostenitori filo Ue. Monito dell'alto rappresentante Ue e disapprovazione Usa.
TBILISI - Terza notte consecutiva di proteste e tensione altissima in Georgia dopo la fiducia al nuovo governo del premier Irakli Kobakhidze e soprattutto il rinvio dei colloqui di adesione all'Ue fino al 2028.
«L'Unione Europea è ovviamente al fianco del popolo georgiano nella scelta del suo futuro: è chiaro che l'uso della violenza contro i manifestanti pacifici non è accettabile». Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas a margine della sua visita a Kiev, precisando che «questo ha chiaramente delle conseguenze sulle nostre relazioni con la Georgia».
Kallas ha parlato di diverse opzioni allo studio, dalle «sanzioni» a un intervento sul «regime dei visti».
La polizia interviene - Le forze speciali della polizia hanno preso il pieno controllo della piazza di fronte al parlamento a Tbilisi, in Georgia, e hanno disperso i manifestanti. Lo ha riferito la Tass nella notte di sabato su domenica.
Gli ufficiali del Ministero dell'Interno hanno lanciato una grande quantità di gas lacrimogeni su Rustaveli Avenue, dove si trova il parlamento, e i dimostranti si sono rapidamente dispersi. Al momento la situazione rimane tesa all'incrocio tra le vie Chichinadze e Zubalashvili.
Le forze antisommossa, che fino a sabato mattina non sono però intervenute con tutte le loro forze, si sono limitate a bloccare i manifestanti che si avvicinavano ai cordoni di polizia.
Usa: «Eccessivo uso della forza contro proteste» - Gli Stati Uniti hanno condannato poi «l'uso eccessivo della forza» in Georgia, dove la polizia ha sparato con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni contro i manifestanti pro-Ue.
«Il popolo georgiano sostiene in modo schiacciante l'integrazione con l'Europa», ha affermato una dichiarazione del Dipartimento di Stato. «Invitiamo tutte le parti a garantire che le proteste rimangano pacifiche».
La dichiarazione aggiunge che Washington sta sospendendo un pacchetto di cooperazione con Tbilisi noto come Partenariato strategico Usa-Georgia.
Cosa sta accadendo - La tensione alle stelle nel Paese è montata contro la decisione del governo georgiano di rinviare i colloqui di adesione all'Unione Europea fino al 2028. La presidente della Georgia, l'europeista Salome Zurabishvilihi, ha dichiarato che non lascerà l'incarico finché non ci saranno nuove elezioni parlamentari in rottura con il governo che, da parte sua, intende scegliere il successore del presidente il 14 dicembre.
In precedenza, il Parlamento georgiano, lo scorso 28 novembre, aveva concesso la fiducia al nuovo governo del premier Irakli Kobakhidze di Sogno Georgiano. Avevano votato a favore all'unanimità tutti gli 84 deputati della formazione governativa, su un totale di 150 membri di cui si compone l'assemblea, mentre le opposizioni avevano disertato l'aula, dopo avere definito «rubate» le elezioni del 26 ottobre scorso, denunciando brogli ispirati dalla Russia.
«Non è l'Ucraina» - Il premier Irakli Kobakhidze sabato, in risposta alle tensioni di piazza, aveva ammonito: «I radicali ed i loro sponsor stranieri cercano sempre di trovare una ragione per cercare di provocare disordini nel paese e l'ucrainizzazione della Georgia». Ma «a differenza ell'Ucraina del 2013, la Georgia è uno Stato indipendente con istituzioni forti e, soprattutto, con un popolo esperto e saggio la cui forza nessuno può spezzare».