«In trincea a -20°C, senza fornello» e con gli arti gelati

50.000 soldati russi accerchiano Avdiivka, mentre le truppe ucraine lottano contro la mancanza di rifornimenti e il gelo invernale.
50.000 soldati russi accerchiano Avdiivka, mentre le truppe ucraine lottano contro la mancanza di rifornimenti e il gelo invernale.
La guerra, nei suoi numeri senza anima, rischia di diventare asettica, anestetizzata, priva del suo cattivo gusto. E se dei 50 mila soldati russi ammassati, ad accerchiare la città Avdiivka, abbiamo detto. Poco si è raccontato delle truppe ucraine che stanno difendendo, sotto i colpi dell'artiglieria e dei missili russi, quel terreno, a est dell'Ucraina, che sembra ormai perso.
Tra le linee di attacco e di difesa ci sono storie di ordinario dolore e disperazione. BBC racconta quelle dei ragazzi ucraini che continuano a combattere, nonostante i rifornimenti di armi sempre più difficili («il nemico ha molto di tutto, ogni tipo di equipaggiamento, mentre noi non abbiamo quasi nulla», lamenta un militare ferito di soli 24 anni).
Un nemico in più è il gelo dell'inverno. «Probabilmente perderà entrambe le mani», dice un chirurgo ucraino di un soldato che si trova a curare nell'ospedale da campo. Il reportage, firmato dall'emittente britannica, racconta che quello è il secondo caso di congelamento in una sola mattinata.
L'ufficiale medico racconta stancamente che prima della guerra lavorava in un ospedale pediatrico e che un anno fa - durante il tentativo di controffensiva - giorno e notte amputava gli arti dei soldati finiti sulle mine russe e medicava le loro ferite, causate da schegge impazzite.
«Siamo sconvolti», confida un ufficiale di Kiev, dopo che un soldato grida parolacce esclamando che «il mio migliore amico è stato ucciso stamattina».
Nella disperazione di una guerra che non vede una fine, il gelo non anestetizza ma corrode, fiacca da dentro e da fuori. «Le condizioni sono estreme, i soldati devono stare in trincea senza fornello a -15 o -20°C, perché qualsiasi tipo di calore potrebbe essere visibile (dal nemico, ndr)», attraverso i dispositivi di scanner termici.





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