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IRAN

Bombe piazzate in un'auto e in un bidone della spazzatura

È stato rivisto al ribasso il bilancio delle vittime: i morti sono 84
keystone-sda.ch / STR (SARE TAJALLI)
Bombe piazzate in un'auto e in un bidone della spazzatura
È stato rivisto al ribasso il bilancio delle vittime: i morti sono 84
KERMAN - Sono in corso le indagini per chiarire le responsabilità delle due esplosioni che mercoledì pomeriggio hanno provocato una strage a Kerman, nel corso delle celebrazioni del quarto anniversario della morte del generale Qasem Soleimani.L'age...

KERMAN - Sono in corso le indagini per chiarire le responsabilità delle due esplosioni che mercoledì pomeriggio hanno provocato una strage a Kerman, nel corso delle celebrazioni del quarto anniversario della morte del generale Qasem Soleimani.

L'agenzia di stampa della Repubblica islamica iraniana, Irna, ha ricostruito che la prima deflagrazione è avvenuta alle 14.45 ora locale (le 11.15 in Svizzera). L'esplosivo è stato collocato all'interno di una Peugeot 405 parcheggiata a 700 metri di distanza dal mausoleo del generale delle Guardie della rivoluzione. 15 minuti dopo, a 300 metri di distanza, è avvenuta la seconda esplosione. L'ordigno era stato piazzato in un bidone della spazzatura.

Il bilancio delle vittime è stato nel frattempo rivisto al ribasso. In un primo momento si è parlato di 103 persone , poi di 95 e infine di 84, secondo fonti della magistratura iraniana. Il ministro della Salute Bahram Einollahi ha dichiarato che molti dei 284 feriti sono in condizioni critiche e il conto dei morti potrebbe aumentare.

Alle autorità iraniane sono giunti messaggi di solidarietà e cordoglio da un vasto numero di governi e cancellerie. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha condannato fermamente l'attacco terroristico, così come l'Unione europea, la Turchia e la Russia, con dichiarazioni dei presidenti Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin.

Teheran ha quasi immediatamente identificato i presunti responsabili della strage in mercenari al soldo degli Stati Uniti, ma il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller ha smentito il coinvolgimento di Washington e Tel Aviv.

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha commentato: «I nemici della nazione dovrebbero sapere che tali azioni non potranno mai causare un turbamento nella ferrea determinazione della nazione iraniana a difendere gli ideali islamici». Gli attacchi hanno aumentato la determinazione dell'Iran «a prosciugare le radici del terrore e della violenza».

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