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Due componenti della delegazione indiana al G7 di Londra sono risultati positivi al coronavirus

Tra di essi non ci sarebbe il capo della diplomazia Subrahmanyam Jaishanka
keystone-sda.ch (Stefan Rousseau)
Due membri della delegazione indiana al G7 di Londra sono risultati positivi al coronavirus.
Due componenti della delegazione indiana al G7 di Londra sono risultati positivi al coronavirus
Tra di essi non ci sarebbe il capo della diplomazia Subrahmanyam Jaishanka
LONDRA - Sono emersi due casi di positività al coronavirus all'interno della delegazione indiana al G7 di Londra. Sky News ha spiegato che l'intera comitiva si è auto-isolata dopo aver appreso del risultato dei tamponi. Il sottosegretar...

LONDRA - Sono emersi due casi di positività al coronavirus all'interno della delegazione indiana al G7 di Londra.

Sky News ha spiegato che l'intera comitiva si è auto-isolata dopo aver appreso del risultato dei tamponi. Il sottosegretario britannico responsabile della campagna vaccinale, Nadhim Zahawi, non ha ricevuto comunicazione ufficiale dell'isolamento dei membri indiani. «Non sono preoccupato, ma ovviamente il Sistema sanitario nazionale britannico e l'organizzazione del G7 stanno prendendo molto sul serio la questione».

L'India, sebbene non faccia parte del G7, è stata invitata a prendere parte agli incontri londinesi. Ieri il ministro dell'Interno britannico Priti Patel ha incontrato il capo della diplomazia indiana Subrahmanyam Jaishanka. I due hanno siglato un accordo sulle migrazioni. Jaishanka non sarebbe tra i positivi, secondo quanto ha appreso Sky News, che se i media indiani riferiscono che avrebbe deciso di auto-isolarsi. Al momento non sarebbe stata giudicata necessaria una quarantena per Patel.

Le opposizioni chiedono nel frattempo che il governo conservatore chiarisca la situazione. Il leader laburista Keir Starmer, nel corso di un comizio elettorale, ha dichiarato che «vi sono interrogativi da porre su quanto è accaduto al G7, se non altro per essere sicuri che non si ripeta». Starmer ha aggiunto che il Partito laburista sta «sollecitando da mesi il governo sull'importanza di essere vigili ai nostri confini», per evitare l'ingresso nel Regno di pericolose varianti del coronavirus.
 
 

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