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Tra terremoti, vulcani e tifoni: è stato un annus horribilis per l'Indonesia

Lo tsunami che si è abbattuto sulle coste del Paese asiatico venerdì notte è solo l'ultima tragica calamità di un anno che ha messo in ginocchio l'arcipelago
Keystone
Tra terremoti, vulcani e tifoni: è stato un annus horribilis per l'Indonesia
Lo tsunami che si è abbattuto sulle coste del Paese asiatico venerdì notte è solo l'ultima tragica calamità di un anno che ha messo in ginocchio l'arcipelago
GIACARTA - Un annus horribilis il 2018 per l'Indonesia scossa da terremoti, eruzioni, alluvioni e tsunami. Lo tsunami che si è abbattuto sulle coste venerdì notte, provocando centinaia di vittime, è solo l'ultima tragica calamit&...

GIACARTA - Un annus horribilis il 2018 per l'Indonesia scossa da terremoti, eruzioni, alluvioni e tsunami. Lo tsunami che si è abbattuto sulle coste venerdì notte, provocando centinaia di vittime, è solo l'ultima tragica calamità arrivata al termine di un anno che ha messo in ginocchio l'arcipelago.

Su Sumatra, a metà ottobre, si sono abbattute violente piogge che hanno trasformato il nord-ovest dell'isola in una colata di fango: una trentina i morti tra i quali 12 bambini travolti dal crollo di una scuola islamica nel villaggio di Muara Saladi. E un altro tsunami, a fine settembre, ha colpito l'isola di Sulawesi dopo una scossa di magnitudo 7.5. Onde alte fino a 2 metri hanno investito le coste spazzando via centinaia di case nelle cittadine di Palu e Donggala mentre la gente, nel panico, fuggiva. Le vittime accertate sono state quasi 2000, la maggior parte a Palu, mentre per i dispersi si è parlato di 5000 persone.

Tra luglio e agosto è stato il paradiso turistico di Lombok, con le sue spiagge bianche e la barriera corallina intatta, ad essere colpito da ripetute e violente scosse di terremoto che hanno provocato almeno 430 morti e decine di migliaia di sfollati. Evacuati anche le migliaia di turisti che affollavano le isole Gili, a nord-ovest di Lombok.

A fine giugno l'eruzione del vulcano Mount Agung che rovesciava lava lungo le sue pendici fino a due chilometri dal cratere e carbonizzava le foreste in alta quota. Un mese prima si era risvegliato il vulcano Merapi, a Giava: la nuvola di cenere alta oltre tre chilometri, aveva spinto le autorità indonesiane a evacuare centinaia di residenti. Il 18 febbraio era stata la volta del vulcano Sinabung a Sumatra che, prima di tornare in attività nel 2010, era rimasto silente per quattro secoli. L'Indonesia è ad alta intensità sismica perché si trova sull'"Anello di Fuoco", la linea che corre tutt'intorno all'Oceano Pacifico dove si calcola che avvengano il 90 per cento dei terremoti: oltre la metà dei vulcani attivi nel mondo sul livello del mare fanno parte dell'Anello.

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