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ITALIA«Ho subito molestie. Ma la mia agente ha detto di stare zitta»

25.10.17 - 09:53
Stanno venendo a galla i casi italiani dopo lo scandalo Weinstein. Diversi i volti noti coinvolti
Nella foto Giovanna Rei
«Ho subito molestie. Ma la mia agente ha detto di stare zitta»
Stanno venendo a galla i casi italiani dopo lo scandalo Weinstein. Diversi i volti noti coinvolti

ROMA - Non poteva mancare un risvolto italiano dopo lo scandalo Weinstein. Il programma “Le Iene” ha raccolto importanti testimonianza di attrici costrette a subire proposte indecenti e abusi di vario genere da produttori e registi italiani. «La mia agente mi ha detto di stare zitta. Che era meglio se non mi esponevo denunciando le molestie. Perché altrimenti la mia carriera sarebbe finita», questa è solo una delle frasi più scioccanti.

I racconti si sprecano, sono decine. C’è chi ha denunciato e chi no. Chi ha continuato a lavorare nel mondo dello spettacolo e chi invece ha rinunciato. Giovanna Rei, Giorgia Ferrero, Tea Falco e Serena Bruni sono le uniche ad averci messo la faccia.

Il Corriere della Sera riporta le parole di Chiara, una giovane attrice: «Un regista romano, molto famoso, di circa 40 anni. Mi fece fare un provino nel suo studio, in scene in cui dovevano esserci dei baci. Lui si è spinto decisamente oltre: dovevamo simulare un accenno di una scena di sesso, ma lui si spogliò e mi chiese di masturbarlo. Provò anche a spogliarmi più volte. Mi rifiutai, lui si masturbò davanti a me, guardandomi. Dopo quell’esperienza, tutti mi consigliarono di non denunciare nulla, perché lui era troppo potente e nessuno mi avrebbe mai creduto».

Mentre Giorgia Ferrero, attrice teatrale che ha recitato anche in «La grande bellezza»’ di Paolo Sorrentino e nella soap-opera«Un posto al sole», ha spiegato: «Un regista napoletano molto noto, che ha ricevuto molti premi, mi disse di volermi affidare un ruolo da protagonista. Era la prima volta per me sul grande schermo, ma su WhatsApp iniziò a chiedermi le misure e poi una foto del seno nudo. Dopo andò oltre, chiedendomi anche la foto del sedere, spiegando che da me si aspettava un ‘coinvolgimento assoluto’. Rifiutai categoricamente e non mi fu data quella parte, lui mi disse ‘Forse questo film non è adatto a te’».

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