Ha cinque anni ed è rimasto ferito in un attacco contro il quartiere nel quale viveva. La sua storia e il significato di questa immagine
ALEPPO - Ha cinque anni, si chiama Omran Daqneesh ed è rimasto ferito mercoledì nel corso di un attacco militare contro il quartiere di Qaterji ad Aleppo, in mano alle forze che contrastano il regime di Assad.
La sua immagine rimbalza sui media di tutto il mondo come il simbolo della tragedia che sta colpendo Aleppo, una vera «catastrofe umanitaria» che ha richiamato l'attenzione dell'Onu e di svariate organizzazioni umanitarie. L'immagine è stata estrapolata da un video messo in circolazione dall'Aleppo Media Centre: il gruppo di attivisti anti-governativi ha messo su Youtube il filmato poche ore dopo l'attacco. Il piccolo, trasportato a un ospedale denominato con il codice M10, appare chiaramente sotto choc, sporco di terra e con il volto insanguinato. Omran, nonostante tutto, è stato fortunato rispetto alle centinaia di persone morte in seguito ai bombardamenti dell'aviazione e delle forze lealiste. In quell'attacco sono morte otto persone, inclusi cinque bambini.
Il Guardian è andato a ricostruire la storia di Omran. Il bimbo è stato salvato insieme ai genitori e a tre fratelli di uno, sei e undici anni di età. Nessuno di essi ha riportato gravi ferite, e l'arrivo dei soccorritori è stato provvideziale: l'appartamento nel quale vivevano, rimasto seriamente danneggiato, è crollato poco dopo.
Il fotogiornalista Mahmoud Raslan - colui che ha scattato l'immagine - è giunto nel quartiere di Qaterji poco dopo l'attacco e ha aiutato i soccorritori - gli "elmetti bianchi", 2900 volontari che si avventurano nei quartieri bombardati per salvare i feriti e che sono stati nominati al Premio Nobel per la pace, ad estrarre i feriti dalle macerie: «Passavamo da un balcone all'altro», ha riferito all'agenzia stampa AP. È stato lui a prendere in braccio Omran e a portarlo via, dopo che aveva incontrato sul suo cammino tre corpi ormai senza vita. «Abbiamo affidato i bambini più piccoli all'ambulanza, ma l'11enne ha atteso che la madre fosse salvata».
His name is Omar Daqneesh and he is 5. Here he is after treatment by some extraordinarily brave doctors in #Aleppo. pic.twitter.com/7WT4oMqExK
— Raf Sanchez (@rafsanchez) 17 agosto 2016
Il primo a pubblicare un'immagine di Omran è stato il giornalista del Telegraph Raf Sanchez: nello scatto, seguente a quello di Raslan, il bimbo è stato medicato ed è sdraiato su quello che sembra un divano di colore nero. La sua espressione è sofferente. «L'immagine di questo bambino siriano ferito è solo un frammento degli orrori di Aleppo, osserva Sanchez, che sul suo profilo Twitter pubblica anche le foto di giovani vittime dei bombardamenti, divulgate dai medici che operano nella devastata città siriana. «Molte sono troppo strazianti per essere divulgate». La storia di Omran non ha nulla di particolare rispetto a tante altre, salvo essere diventata virale grazie a una foto e a un video: «Succede ogni giorno, ogni ora ad Aleppo» aggiunge Sanchez.
Syrians are tweeting Omran's picture as they ask why the world is doing nothing about the killing in #Aleppo pic.twitter.com/ioXM3Tgmke
— Raf Sanchez (@rafsanchez) 18 agosto 2016
Nelle ultime ore altri bambini sono morti in seguito a nuovi scontri. «Omran è diventato il nostro rappresentante nel mondo», affermano gli attivisti siriani che hanno raggiunto almeno un obiettivo: il mondo sta parlando di Aleppo.