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Cacciatore si salva dall’attacco di un orso infilandogli un braccio in gola

Le sue parole: “Voglio che tutti sappiano che non è colpa dell’animale”
Cacciatore si salva dall’attacco di un orso infilandogli un braccio in gola
Le sue parole: “Voglio che tutti sappiano che non è colpa dell’animale”
CHOTEAU - Solo un articolo letto molto tempo prima e tanto sangue freddo hanno permesso a un cacciatore 26enne del Montana di salvarsi dall’attacco di un orso grigio. Sabato, Chase Dellwo è uscito per cacciare cervi con l&rsqu...

CHOTEAU - Solo un articolo letto molto tempo prima e tanto sangue freddo hanno permesso a un cacciatore 26enne del Montana di salvarsi dall’attacco di un orso grigio.

Sabato, Chase Dellwo è uscito per cacciare cervi con l’arco nei boschi fuori dalla cittadina di Choteau insieme al fratello maggiore Shane, 30 anni. Quando i due ne hanno avvistato un branco poco lontano hanno deciso di separarsi. Chase avrebbe spinto gli animali verso la sommità di un crinale, dove il fratello li avrebbe attesi per colpirli.

Rimasto solo, Chase ha così iniziato l’ascesa fra i boschi in condizioni meteo pessime, con venti che soffiavano a 50-60 chilometri all’ora, neve e pioggia. Iniziata da una decina di minuti l’ascesa, improvvisamente, l’uomo si è trovato di fronte un orso grigio a nemmeno un metro di distanza. Il forte vento aveva impedito all’animale di accorgersi dell’arrivo del cacciatore, terrorizzandolo. “Avevo una freccia incoccata, così ho alzato l’arco davanti a me e ho fatto due o tre passi indietro – racconta l’uomo alla Great Falls Tribune –. Tuttavia non c’è stato nemmeno il tempo di tendere l’arco”.

L’animale, del peso di circa 160 chili, ha infatti buttato a terra Chase e ha iniziato a colpirlo alla testa. “Dopo un attimo ha smesso, ma era ancora su di me ed emetteva il bramito più forte che abbia mai sentito”, rievoca il 26enne. Dopo l’agghiacciante verso l’animale ha lasciato la presa, permettendo a Chase di mettersi seduto, ma è tornato a colpirlo poco dopo. In quel momento, un cassetto si è aperto nella memoria dell’uomo. “Mi sono ricordato di un articolo che mi aveva passato mia nonna molto tempo fa che spiegava che i grandi mammiferi hanno un cattivo riflesso faringeo”, racconta Chase. “Così gli ho infilato il braccio destro in gola”, conclude. La mossa, apparentemente, ha funzionato e l’orso si è allontanato permettendo al cacciatore di mettersi in salvo.

Se le condizioni del plantigrado dopo il colpo alla gola non sono note, il cacciatore, tutto sommato, se l’è cavata piuttosto bene. Ricoverato in ospedale, gli sono stati dati duecento fra punti e graffette, ha rimediato un occhio gonfio ed escoriato e ferite da artiglio alla gamba. “Voglio che tutti sappiano che non è colpa dell’orso, era spaventato almeno quanto lo ero io”, ha voluto precisare Chase.

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